Il crocevia sconosciuto
Arrivata che fu la sera, tutto andò come il papà e la fata avevano predetto. I genitori si congedarono dalla cucciolata con gli occhi lucidi ma carichi d’orgoglio, sfregando il naso scuro e umido contro quello dei volpacchiotti e questi, uno alla volta, presero diverse direzioni.
La nostra Kâ, dopo un attimo di esitazione, imboccò la viottola che andava verso Malegno. Camminò a lungo, dapprima molto triste per la separazione dalla sua famiglia. Poi, a mano a mano che proseguiva seguendo il percorso, cominciò a guardarsi attorno con maggiore attenzione. Il paesaggio a lei famigliare era ormai mutato e la viottola assomigliava sempre più a uno di quei sentieri usati dagli uomini.
Invece che provare paura, la volpacchiotta si accorse che la cosa la incuriosiva sempre più. Chissà com’erano questi uomini di cui aveva tanto sentito parlare! Cammina cammina le venne anche fame. Decise allora d’ispezionare meglio i lati del sentiero: la luna ormai aveva cominciato a calare e questo era il segnale che il giorno non era poi tanto lontano. Meglio mettere ora qualcosa sotto i denti, zampettare ancora un poco e poi trovare un riparo per trascorrere tranquilla la giornata riposando.
Trotterellando lungo la viottola, tra i sassi riconobbe: strisce di lumache, impronte di un grosso tasso e la penna persa da una giovane ghiandaia. Quando finalmente trovò un arbusto con delle belle bacche scure si fermò con attenzione, ricordando la lezione di mamma e papà: Kâ aveva imparato che non tutti i frutti che il bosco offre sono buoni da mangiare! Studiando da vicino pianta e bacche, le riconobbe come non velenose e decise di farsi una bella scorpacciata.
Quando si fu rimpinzata per benino si rimise in marcia, sempre seguendo il percorso indicatole in sonno dalla fata. Cammina cammina, giunse però a un crocevia! In quel punto la viottola si biforcava, dando vita non più ad una, ma a ben due stradine pietrose. Quale scegliere? Kâ avvertì di nuovo quella spiacevole sensazione di smarrimento. Si fermò e respirò profondamente, riprendendo il controllo sui pensieri.
“Non conosco questo posto, ma è anche vero che non sto andando verso un luogo preciso! Se la fata fosse qui, quale delle due strade mi consiglierebbe di prendere?”
In quel momento, un refolo di vento alzò alcune foglie dorate: Kâ le seguì con gli occhietti scuri e vide che prendevano il sentiero che s’inoltrava verso est. La volpacchiotta non ebbe dubbi e seppe come continuare il suo viaggio.