La scelta della Volpe (cartello 11)

Tra tante code

Con il passare dei giorni, la voce del ponte in costruzione si sparse sempre più lontano. Le foglie, cadendo a mano a mano che l’autunno avanzava, fremevano nel vento portando la notizia. I cerbiatti sussurravano racconti di un luogo un tempo diviso e ora testimone di un grande prodigio. E anche al bosco delle querce giunse voce di una volpe in grado di volare tra gli alberi. 

Ci fu un tale clamore che il giorno in cui venne tirata l’ultima corda e fu agganciato l’ultimo perno, lungo tutto il Lanico si era radunata una gran folla… tanto fitta che le code degli animali sembravano intrecciarsi tra loro. 

Anche gli umani erano saliti da Malegno, scesi da Lozio, giungendo persino dal lago. Le cime delle montagne si erano tutte imbiancate, propria come la punta della coda di Kâ, che dall’emozione continuava a zampettare tutta felice sul sentiero! Dalla Grande Quercia erano arrivati anche i suoi genitori, accompagnati dai fratelli. Tutti ora erano molto orgogliosi di lei e si vergognavano anche un po’ di averla presa in giro in passato. 

La storia che il Torrente Lanico a lungo ha conservato nel suo greto racconta di come all’inaugurazione la folla attraversò il ponte con grande curiosità. Gli abitanti delle due sponde finalmente si poterono abbracciare e la gioia fu grande per tutti. Non solo, ma il giorno stesso la fata e il pastore decisero di celebrare il loro matrimonio. Come regalo di grande magia, tutti gli alberi della foresta che prima erano rinsecchiti tornarono ad essere forti e rigogliosi come un tempo. 

Le leggende e i racconti degli uomini che ancora possono ammirare ed attraversare il ponte lasciano sempre un punto interrogativo sull’origine del nome. Qualcuno azzarda l’ipotesi che “Put de le Camere” derivi dai giacigli dei pastori nei pressi 27 delle sponde; altri guardano al futuro e si immaginano che il termine sia di buon auspicio per un albergo diffuso… 

Le volpi invece tramandano un’altra versione. Se “put” significa “ponte”, “camere” non è altro che l’unione del talento segreto di Kâ e dell’arguzia di Mære il corvo. A riprova che dietro ad ogni opera, piccola o grande che sia, c’è spesso l’incontro di mondi e visioni che non sempre coincidono. 

Ciò che conta, come la nostra protagonista ha imparato, è sapere trovare la giusta chiave per fare tesoro della saggezza che da sempre si cela dietro alla nostra risorsa più grande: le parole.

Ulteriori informazioni

Crediti

Progetto voluto dal Comune di Malegno e dell'Associazione Malegno comunità che educa, gestito dalla Cooperativa Arcobaleno e finanziato con risorse provenienti dal Bando Centri Estivi di Regione Lombardia e da Fondazione Comunità Bresciana, oltre che da risorse provenienti dal Bando di Fondazione Cariplo ‘’Per il Libro e la Lettura’’ grazie al progetto ''Custodi Della Lettura”. 

Le illustrazioni sono di Daniela Gambolò dell’Associazione Borgo degli Artisti, la copywriter è Sandra Simonetti. 

Gli autori sono i nostri bambini e ragazzi di Malegno.

Ultimo aggiornamento
18 aprile 2023