Il Mosaico - Anno 2024 - 2
17 luglio 2025
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IL SINDACO: Cari malegnesi
Cari malegnesi,
quest’anno mi appresto per la prima volta a scrivere queste righe come Sindaco del nostro paese. Sono passati i primi sei mesi del mandato amministrativo 2024-29, un periodo di tempo in cui è stato impossibile annoiarsi perché ogni giornata è risultata essere piena ed intensa. Il successo di qualsiasi amministrazione è compiuto solo con la partecipazione attiva della comunità, per questo è nostra volontà avviare iniziative per coinvolgere i cittadini nelle decisioni importanti e per ascoltare opinioni e preoccupazioni.
Abbiamo propositi ambiziosi volti al miglioramento della qualità della vita nella nostra comunità, alla promozione dell’istruzione, all’accesso ai servizi pubblici e per l’inclusione sociale. Siamo consapevoli che ci saranno ulteriori sfide da affrontare, ma siamo determinati a superarle insieme e colgo l’occasione per ringraziare per la fiducia che è stata riposta in me e nell’amministrazione. Proprio perché sono le persone a contare, continuerò a dedicare tempo ed energie per incontrare i cittadini, ascoltare le loro aspettative, a confrontarmi con le tante realtà che costituiscono il tessuto del nostro paese, per valorizzare la loro presenza sul territorio e le loro iniziative. Queste sono le risorse più preziose che abbiamo e l’amministrazione comunale saprà sempre mettersi a loro servizio. Ecco perché vi invito a stare vicino a questa Amministrazione. Il contatto con ciascuno di voi e il reciproco ascolto è prezioso per lo spirito di collaborazione che si instaura e che ci aiuta ad amministrare e programmare al meglio. Le porte del mio ufficio saranno sempre aperte per un dialogo e un confronto. Così come mi troverete sempre disponibile ad andare incontro a chi ha qualche necessità o si trova in difficoltà.
Le giornate di festa che ci aspettano spingano ciascuno di noi a riflettere sull’importanza degli affetti più cari e sulle responsabilità che ciascuno ha in famiglia, nel lavoro e nella società. Le feste natalizie, spesso, generano, in noi, sentimenti contrastanti. Ci si sente, a volte, estranei e proiettati in un “altrove”, lontano dal clima di allegria circostante. C’è un “altrove” giovanile, il cui silenzio merita di essere ascoltato. C’è un “altrove” del lavoro che manca e che quando c’è ti ruba il tempo della vita. C’è un “altrove” delle diversità, culturali, religiose, sessuali, che non ha ancora piena cittadinanza. C’è un “altrove” della sofferenza non detta, che ci si porta dentro comprimendola. A questi tanti “altrove”, che sono i mondi interiori di ciascuno di noi, auguro, di sentirsi riconosciuti e rappresentati, da questa nostra comunità in movimento, che con impegno quotidiano dobbiamo rendere, insieme, più viva, moderna e sincera.
Che sia un Natale di speranza e soprattutto di pace, con spirito di solidarietà ed altruismo soprattutto rispetto ai più deboli e ai più fragili.
Mites - Premio all’associazione Antigone: la ventesima edizione del Premio è stata assegnata a chi si batte per la dignità dei detenuti
Lupi e agnelli. Lupi o agnelli? Unire o disgiungere, accostare o contrapporre sono operazioni mentali ben distinte, dagli esiti spesso opposti. Eppure, entrambe partono dallo stesso presupposto ontologico: la possibilità di distinguere e classificare.
Per quanto filosofico possa sembrare, il passaggio ha una valenza che impatta sul quotidiano. Noi tutti abbiamo la tendenza a suddividerci in categorie. Bravo-cattivo. Bello-brutto. Le categorie ci servono per mappare il territorio in cui viviamo. Ci orientano nella comprensione, così come nelle scelte. Non è raro però che ci traggano in inganno. Specialmente quando diventano la copertura per giustificare le nostre azioni. C’è un valore, molto profondo, che ci aiuta a lasciare da parte il giudizio. O, meglio, a riporlo nelle mani delle autorità competenti. Questo valore è la mitezza e dovrebbe godere del pregio Mites Premio all’associazione Antigone d’essere trasversale. Un principio capace di unire laddove già troppe etichette incitano alla divisione.
Il Premio Mites Terram Possident per la Solidarietà e la Pace ha compiuto 20 anni. Due decadi all’insegna del dare voce a quanti hanno fatto della mitezza il proprio faro nella capacità di valutare il mondo e di agire di conseguenza. Di chi, almeno una volta nella vita, ha osservato la pecora (presente nello stemma del paese di Malegno) e si è impegnato per metterla a riparo dal lupo più grande e pericoloso di tutti: il pregiudizio.
Quest’anno il Mites è stato assegnato ad Antigone, associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale. Dal 1991 Antigone promuove una cultura della legalità penale ispirata ai principi del garantismo e del pieno rispetto dei diritti umani. È l’unica associazione ad essere autorizzata a visitare le 190 strutture detentive italiane. Un prezioso lavoro di advocacy, coinvolgimento in progetti, attivismo e monitoraggio delle condizioni dei detenuti. Per accertarsi che chi nella propria vita - per ragioni che non sta a noi giudicare - si è comportato da lupo, si trovi a scontare una pena giusta in un percorso detentivo all’insegna della dignità. Prerogativa fondamentale per il cambiamento e che la Costituzione insegna vada garantita ad ogni essere umano. A prescindere da tutto. Quanto emerge dal lavoro di Antigone ci dimostra però che non sempre è così.
Capita che sia lo Stato, incarnato da chi in carcere lo rappresenta, a trasformarsi in lupo. Succede quando si riscontrano casi di trattamenti inumani e degradanti. Si verifica laddove il numero dei detenuti per cella supera il limite massimo stabilito. Scelte strutturali e singoli episodi che lasciano nel terreno della giustizia italiana l’impronta del lupo. O, molto più probabilmente, la traccia di un predatore ben peggiore, se non altro per la capacità di cambiar pelle: l’uomo. Uscendo dalle metafore animali, vale la pena fornire qualche dato.
200 è il numero dei nuovi detenuti che ogni mese in Italia si uniscono alla popolazione carceraria. In 23 delle 73 carceri visitate da Antigone a fine ottobre 2024 si sono riscontrate celle che non rispettavano i 3 metri quadri, parametro minimo. 81 sono le persone che si sono tolte la vita in carcere da inizio 2024 al giorno della consegna del Premio (il 30 novembre, Festa di S. Andrea). Il 2017 è invece l’anno in cui - con notevole ritardo e, verrebbe da aggiungere “ampio margine di miglioramento” - l’Italia ha introdotto nel proprio ordinamento giuridico il reato di tortura. I primi tre dati rappresentano una sconfitta per tutti. Il terzo è il risultato di una lunga battaglia che Antigone ha tenacemente combattuto. Esempi di quanto sia importante e attuale vigilare affinché non solo la pecora, ma anche il (presunto) lupo goda dello stesso, universale principio della mitezza. Se non altro, per non trasformarci tutti in belve feroci, bravissime ad individuare e annientare un (presunto) nemico. Pessime nel comprendere che la natura umana porta dentro di sé tante specie. Quella di essere una bestia mite è solo il risultato di una scelta, da compiere con grande consapevolezza giorno dopo giorno. A prescindere dalle circostanze.
È stato scelto di premiare l’associazione Antigone per l’impegno profuso tramite azioni concrete e campagne culturali, volte a garantire diritti e garanzie nel sistema penale e penitenziario, promuovendo una pena che sia in linea con il dettato della Costituzione.
Per approfondire: www.antigone.it
Sandra Simonetti
Tappeto-Arazzo Mites, un lavoro di comunità
La 20° edizione del “PREMIO MITES TERRAM POSSIDENT” è stata la prima curata dalla nostra nuova e giovane Amministrazione Comunale e la ricorderemo come l’edizione degli applausi pieni di emozione e delle persone senza la fretta di lasciare la sala consiliare. Il Comune di Malegno ha consegnato all’associazione Antigone il meritato riconoscimento in denaro ma anche, come da tradizione, un manufatto artistico che quest’anno è stato frutto di un lavoro collettivo, di gioiosa partecipazione ma soprattutto un lavoro di comunità. Io, Francesca, ma anche GRATA (nome del mio progetto di tessitura), insieme alle Consigliere Comunali Giovanna Panteghini e Giorgia Lo Bracco, abbiamo organizzato tre pomeriggi di tessitura collettiva presso la mia casa/laboratorio, invitando le Malegnesi ed i Malegnesi a partecipare e a portare dei pezzi di tessuti di scarto da inserire come trama nel tappeto-arazzo MITES, come vuole la tradizionale lavorazione del “pezzotto”. Sono stati pomeriggi di intenso lavoro ma anche di festa, durante i quali sono state create le fettucce di tessuto facendo del lavoro un gioco per i bambini presenti, abbiamo tessuto al telaio, chiacchierato, narrato, ma anche fatto merenda con i buonissimi biscotti, torte e spongade che le nostre donne hanno portato. Sono molto orgogliosa che il nostro manufatto, ispirato ai colori e alla scritta della bandiera della pace, abbia contribuito a rendere la 20° edizione del “PREMIO MITES TERRAM POSSIDENT” un caloroso successo! Ringrazio tutti i partecipanti ai pomeriggi di tessitura e ringrazio l’Amministrazione Comunale che dimostra la volontà e l’intenzione di portare avanti questa importante cerimonia.
Francesca Martinazzi
EVENTI - Musei in Mostra: Malegno, agosto-settembre 2024
Malegno: Agosto-Settembre 2024
* * *
Dal 1 Agosto al 7 Settembre 2024 Malegno è stato lo scenario di sette esposizioni all’interno dei due musei presenti sul territorio: il museo “Le Fudine” e il museo “Il Lambic”.
MUSEI IN MOSTRA è nato dall’esigenza di dare uno spazio ai talenti malegnesi perché potessero esprimersi e raccontarsi attraverso la loro arte. Abbiamo conosciuto e scoperto artisti, fotografi e artigiani del nostro paese che hanno deciso di mettersi in gioco e mostrare i loro lavori. L’intento della nuova amministrazione è stato quello di generare cultura coinvolgendo prima di tutto i cittadini, come espositori ma anche come semplici visitatori; far vivere i musei non solo attraverso le visite guidate ma aprirli per accogliere l’arte in tutte le sue forme. Abbiamo quindi ospitato la prima mostra di pittura di Fiorenza Martinazzi (fiore_flower_power), con i suoi quadri che raccontano la sua anima e i suoi colori; la mostra fotografica di Sandro Gilberti che ha raccolto l’eredità dei genitori rilevando il negozio storico di Malegno; in una mostra congiunta abbiamo dato spazio a due giovani artiste e artigiane, Daniela Dirlea (storie di carta) e Eleonora Alberti (l’eredità delle fate), con i loro mondi fatti di miniature di carta e fate ; l’esposizione di gioielli fatti a mano in metallo riciclato e i quadri di Roberta Baffelli; le opere in mattoncini LEGO, nate dall’inventiva e dalla fantasia di Fabio Cossetti e in ultimo la giovane e talentuosa fotografa Giorgia lo Bracco, con i suoi progetti universitari.
Confidiamo di riproporre l’iniziativa anche l’anno prossimo, sperando diventi un momento di partecipazione attiva di tutta la comunità, e soprattutto che possa essere un incentivo ai nostri artisti locali a mostrarsi, a creare: c’è bisogno di vivere momenti di bellezza!!
Giovanna Panteghini
EVENTI - A Malegno gli eventi non finiscono mai...
Un’altra stagione di eventi e manifestazioni va in archivio e come sempre a Malegno non sono mancate le iniziative (alcune delle quali verranno approfondite meglio in questo numero del Mosaico) che il Comune e le Associazioni sono riusciti a proporre: Malegno-Borno, Sant’Andrea e il Premio Mites, Festa Popolare, Festa dell’Oratorio, Festa degli Alpini, Pastasciutta Antifascista, Concerto della Banda e Vertical sono ormai diventati appuntamenti fissi, che ogni tanto diamo per scontati, ma che richiedono sempre molto impegno e dedizione da parte del volontariato malegnese. A queste ogni anno vanno ad aggiungersi altre piccole o grandi proposte, come ad esempio quest’anno la Marcia e la serata in ricordo di Ales, le esposizioni con gli artisti locali o l’incontro con Fred Tosi, solo per citarne alcune.
A fare da collante tra le varie associazioni e a curare la regia e la calendarizzazione delle iniziative (a partire dalla classica riunione con cui ogni anno a Ottobre si iniziano a pianificare tutti gli appuntamenti, per arrivare a Ottobre dell’anno dopo, con la Castagnata e i ringraziamenti a tutti i volontari del paese per chiudere idealmente il cerchio) c’è come da diversi anni a questa parte l’associazione E20, che nel 2024 ha riproposto anche due altri classici della programmazione estiva: Cascinando e Pedena Rock. Cascinando è la manifestazione che coinvolge il maggior numero di associazioni, tutte impegnate nella gestione delle varie tappe della camminata enogastronomica e l’ultima edizione, un’altra volta proposta in versione notturna, è stata una delle più riuscite a livello di presenze. Nonostante lo scroscio finale sono stati infatti tanti gli iscritti, venuti anche da molto distante per gustare le leccornie preparate dai nostri chef e per apprezzare cascine e sentieri del nostro territorio. Pedenarock invece rappresenta ormai un “unicorno” nel panorama camuno delle feste, uno dei pochi festival rimasti a base di musica rock, che raduna appassionati e non, ogni anno con nuove band ad animare il fantastico bosco di Pedena. Anche quest’estate la magia si è ricreata e chi c’è stato ha potuto trascorrere una serata esplosiva in buona compagnia.
La sfida per il futuro di E20 sarà quella di allargare e ringiovanire la platea dei volontari e perché no, di rinnovare anche la proposta degli eventi: qualche idea ci sarebbe già e nuove idee sono sempre ben accette, così come le nuove “reclute”. Tutti e tutte possono entrare in E20 e non servono chissà quali doti, se non un po' di buona volontà e del tempo da mettere a disposizione di Malegno, per renderlo un Paese ancora più interessante e vivibile. Scriveteci sulla pagina Facebook o alla mail se siete interessati ad impegnarvi, oppure fatevi avanti di persona, magari proprio a uno dei tanti eventi che vi abbiamo appena raccontato!
E20 Malegno
EVENTI - Amat Victoria Curam
I risultati si ottengono solo attraverso l’attenta preparazione e la cura dei dettagli; è grazie a questa cura che il 16 Luglio “lo Borgo de Malegn” ha conquistato a Borno la vittoria del “2° Palio delli Borghi armati”, disfida triennale con gli altri Borghi de Bien, Buren, Brè, Gnart, Loh, Osem e Pià e Cogn, all’interno di quello che ormai è uno degli eventi più sentiti dell’estate camuna, il Palio di San Martino, giunto quest’anno alla 17° edizione.
Il Palio è una cosa seria, perché la Confraternita del Cervo lo organizza nei minimi dettagli e bisogna giustamente attenersi a rigidi regolamenti e “dress code”. Donne, uomini e bambini di Malegno, dal 2014 (anno in cui il classico Palio delle 6 contrade di Borno è stato allargato ai borghi limitrofi), portano con fierezza le tuniche color porpora e il vessillo con la pecora durante i tre giorni delle contese. Nei mesi precedenti l’Associazione E20 prepara la squadra che prende parte ai 7 giochi (assedio, birilli, anelli, tir del borel, lancio del grop, del rascol e corsa con lo slitù) e raduna i Malegnesi che vogliono dare il proprio supporto anche solo durante la sfilata o per incitare i partecipanti. Il Palio però è anche una festa a cui partecipiamo per divertirci, stare insieme e coinvolgere più gente possibile, con impegno e rispetto per la manifestazione, ma senza prenderci troppo sul serio. E’ stato forse questo il segreto che ci ha portato dopo tre anni di battaglie a vincere il nostro primo Palio, motivo questo di grande orgoglio per tutto il paese, perché l’importante è partecipare, ma anche vincere non è poi così male…
Sportivamente parlando si può definire quella terminata una sfida al cardiopalma, non sono infatti bastati 3 anni di duelli per poter individuare una contrada che abbia prevalso sulle altre: Malegn, che arrivava in vantaggio alla gara finale dello slitù (uno dei nostri cavalli di battaglia), è incorsa in una penalità, che ha permesso al sempre battagliero Brè di recuperare lo svantaggio pareggiando clamorosamente i conti all’ultimo respiro. I giudici hanno così dovuto far sapiente uso del regolamento per decretare vincitori i nostri prodi, in virtù del maggior numero di successi nelle singole discipline, dando così il via ai festeggiamenti.
In attesa di conoscere i programmi dell’organizzazione per le prossime edizioni, non ci resta che prepararci a difendere il titolo, invitando tutte e tutti i Malegnesi a partecipare al Palio con una delegazione ancora più numerosa. Ad maiora semper!
E20 Malegno
SPORT - Malegno-Borno
Fin da quando ero piccolo ho respirato fumi di scarico di macchine da corsa, avevo solo 6 anni quando con mio padre ero sul percorso della prova speciale del rally Vallecamonica denominata “Astrio” in versione notturna, che collega Breno all’inizio di Bienno. La fortuna poi ha voluto che abitassi in Via Cava nel nostro amato paese ed ogni anno attendevo con ansia l’arrivo delle macchine da corsa che avrebbero partecipato alla cronoscalata del “Trofeo Vallecamonica”. Ho ricordi intensi di quelle strane vetture tutte colorate parcheggiate lungo le vie di Malegno: Via Cava, Via Campello ed anche nel campo sportivo sopra casa mia! Con un gruppo di amici si girava tra i vari paddock alla ricerca di adesivi da collezionare, autografati sul retro dai nostri beniamini.
La Malegno- Borno così chiamata in gergo amatoriale è da sempre un momento di aggregazione, di gioia, di vera e propria festa. È dall’anno 1964 che meravigliose vetture da corsa calcano il nastro d’asfalto che si snoda dall’abitato di Malegno, passando per Ossimo, fino all’inizio del paese dell’altopiano del sole. La linea di partenza si trovava in cima al paese nei pressi del famoso “piazzale di Lena” in Via Sant’Andrea e le auto sfrecciavano per ben 8590 metri verso Borno in qualsiasi condizioni meteo, tanto è vero che la seconda edizione nel 1965 fu vinta da Angelo Caffi, padre del campione Alex, su un tracciato bagnato! Il vecchio tracciato è stato battezzato con il miglior tempo dallo storico re delle salite, il grande toscano Mauro Nesti, che nell’anno 1984 salì in soli 3,46 netti a bordo della sua fidata Osella, motorizzata BMW 2000, color celeste lido sponsorizzata Cebora. Dall’anno 1989 lo start è stato spostato nei pressi del cimitero subito dopo il municipio, poiché la strada ha subito una notevole modifica, allungando così il percorso di circa 200 metri arrivando a 8,8 km. A parte questo breve excursus storico, vorrei riuscire a trasmettere cosa significhi per Malegno questo evento che si ripete da ormai ben 53 edizioni.
Negli anni il nostro paese è stato invaso, in occasione della corsa, da migliaia di persone che con intere famiglie si sistemava su tutto il percorso occupando ogni spazio disponibile a bordo della strada. La gara entusiasma chiunque, sia grandi che piccini, poiché il fascino di quelle macchine è nascosto nella loro livrea, nei colori e anche nei profumi rilasciati dai tubi di scappamento.
Durante i giorni antecedenti alla gara la popolazione si mischia con i piloti, le loro famiglie ed i meccanici dei vari team, instaurando rapporti di amicizia che durano negli anni. Cosa ci può essere di più bello di questa interazione sociale? Io stesso ho avuto modo di stringere amicizie sincere con vari piloti, tra cui il fenomeno trentino Christian Merli, chiamato scherzosamente da me Mago Merlino, poiché con autentici atti di magia ha staccato tempi straordinari su vari tracciati sia a livello italiano che europeo, tra cui anche il Trofeo Vallecamonica.
La Malegno-Borno non è solo una semplice manifestazione sportiva, ma porta con sé la storia ed è autentico patrimonio automobilistico conosciuto in tutta Italia ed anche oltre confine. Nello slang giovanile della mia generazione viene chiamata la MB, che tanto ha fatto sognare noi ragazzi e ragazze sia per chi ama correre in macchina che per chi vuole divertirsi in compagnia durante quei fantastici giorni. La “Settimana Santa” noi la chiamiamo, senza paura di essere blasfemi, che inizia appunto il giovedì con l’arrivo dei primi camion, ormai diventati motorhome al pari di quelli di F.1, viene consacrata dallo spirito motoristico di tutti gli appassionati che accorrono da ogni parte di Italia e non solo! Ecco dove sta la bellezza della nostra corsa di casa, la troviamo nei sorrisi dei bambini che incuriositi osservano le auto tutte colorate, nei ragazzi che ancora oggi chiedono i mitici adesivi, e negli adulti che tra una birra ed uno spritz si ritrovano al bar della partenza a scommettere sui tempi cronometrici. Questo anno in particolare verrà ricordato come quello del grande ritorno in pompa magna, visto che mai come prima si è vista una partecipazione così numerosa e di prestigio da parte dei piloti iscritti, sicuramente a seguito della doppia titolazione di validità di campionato a livello italiano ed europeo. In paese si sentivano parlate straniere che rendevano Malegno un piccolo centro culturale di relazioni internazionali, alcuni venuti da lontano sono arrivati già il mercoledì per fare in modo di studiare bene il percorso a livello di traiettorie, affinchè i piloti possano salire in sicurezza e lucidità mentale.
Una edizione ricca di sorprese inaspettate, soprattutto da parte di un giovane pilota emergente come Luigi Fazzino, che da subito nelle prove mostra il suo talento staccando i tempi migliori nelle due sessioni di prova. Ovviamente i volponi italiani Faggioli e Merli, esperti del tracciato, hanno aspettato a sfoderare i loro artigli nelle manches di gara, si sono aggiunti ai “due papi delle crono” anche altri piloti europei di grande talento. In ogni categoria vi è stata grande bagarre che ha reso la corsa molto avvincente e combattuta. Io stesso ho seguito la gara spostandomi di posto in posto sfruttando stradine interne che arrivano sul ciglio della strada, così facendo ho potuto gustarmi al pieno lo sfrecciare di tutte le auto condotte da piloti di grande qualità. Il tutto si è svolto in massima sicurezza grazie all’organizzazione di Aci sport Brescia in compartecipazione e supervisione del direttore di gara Fabrizio Bernetti, curando a massimi livelli la logistica e la tempistica nello svolgimento della manifestazione.
Dal 12 al 14 Luglio ha preso il via il quinto dei sette appuntamenti della serie di massimo livello del campionato italiano Supersalita, neo nata massima serie tricolore che ha incontrato il FIA European Hill Climb Championship. La competizione organizzata da Aci Brescia ha da subito fatto il record di iscritti arrivando a ben 255 partecipanti, rendendo così la gara molto agguerrita ed ad alta pressione agonistica. I piloti hanno potuto salire lungo l’affascinante tracciato immerso tra la valle ed i monti camuni, sfidandosi con tutte le loro forze facendo divertire al top tutti i fan, ma soprattutto loro stessi, i quali una volta intervistati hanno espresso meraviglia in favore della nostra grande corsa di casa. Sono assolutamente convinto che serva continuare a fare tutti gli sforzi necessari per mantenere in auge la competizione per convalidarne la validità italiana ed europea che merita!
Voglio ringraziare l’amministrazione comunale, in qualità della consigliera Giorgia Lo Bracco e dell’amico Matteo Furloni, nonché primo cittadino di questo nostro piccolo e grande paese, per avermi dato la possibilità di poter scrivere qualcosa sulla mia gara del cuore…
Dario Simonetti
SPORT - Vallecamonica Vertical 2024: la Sfida Notturna sul Monte Guna
L’edizione 2024 della tradizionale gara di corsa in salita, organizzata dall’ Atletica CiMa, è stata un evento straordinario che ha unito sport, natura e passione in una sfida emozionante. La partenza dalla storica centrale idroelettrica di Malegno, con il suo fascino industriale, ha dato il via a una competizione che ha condotto gli atleti fino alla cima del Monte Guna, conosciuto dai locali come “Col de l’Oca”, dove si trova il bacino idrico che alimenta la centrale.
Un Percorso Difficile e Suggestivo
Il percorso, di circa 4 km per un dislivello positivo di 750 metri, ha messo alla prova gli atleti con una salita impegnativa e continua. Dopo una partenza nelle strade del paese, il tracciato ha presto lasciato l’asfalto per addentrarsi nei sentieri che si arrampicano lungo il fianco del monte. La pendenza costante e il terreno variegato hanno fatto della gara una vera sfida, ma hanno anche offerto ai partecipanti panorami mozzafiato sulla valle sottostante.
Il traguardo, situato sulla cima del Monte Guna, ha rappresentato il punto culminante di una competizione che ha mescolato fatica e bellezza. Il bacino idrico, simbolo della potenza e dell’ingegno, è stato non solo l’arrivo della corsa, ma anche il cuore pulsante della sfida.
Un’Affluenza Record e Nomi di Rilievo
La gara ha visto la partecipazione di numerosi atleti di livello internazionale, tra cui alcuni dei volti più noti del panorama della corsa in montagna. Non sono mancati, però, i corridori locali, che hanno contribuito a mantenere un’atmosfera calda e familiare, con un coinvolgimento che ha reso l’evento ancora più speciale. L’incontro tra atleti professionisti e amatori ha creato un mix perfetto di agonismo e passione per la montagna.
Il pubblico, numeroso, ha seguito la competizione lungo i vari punti del percorso, mentre le luci delle torce degli atleti hanno contribuito a creare un’atmosfera quasi magica, con i corridori che si facevano strada nella notte. Le sfide e le emozioni di ogni singolo partecipante hanno reso l’evento ancora più indimenticabile.
Un’Edizione che Unisce Sport e Natura
L’edizione 2024 della gara non è stata solo una sfida sportiva, ma anche una celebrazione della bellezza naturale del Monte Guna. Il tracciato ha messo alla prova la resistenza fisica e mentale degli atleti, ma ha anche dato a tutti l’opportunità di immergersi nella natura selvaggia di un territorio straordinario. La corsa notturna ha aggiunto un tocco di mistero e fascino, con la fatica degli atleti che si univa al silenzio della montagna, creando un’atmosfera unica.
Per quanto concerne i risultati, la sfida al maschile si è risolta sul pezzo più duro, ovvero in corrispondenza della Baita della società, dove Andrea Prandi (in orbita olimpiadi Milano Cortina 2026) ha innestato il turbo ed ha staccato Davide Magnini (già campione del mondo di sci alpinismo). Leggermente più attardato Luciano Rota che ha preceduto Luca Magri e Marcello Ugazio (vincitore dell’edizione 2023).
Per quanto concerne invece le ragazze, la gara è stata meno combattuta poiché Vivien Bonzi (campionessa italiana di corsa in montagna) ha fatto valere la sua classe sin dall’inizio mettendo in fila Dentis Arianna (giovante talento emergente del trail running), Corinna Ghirardi (vicecampionessa europea Fisky), Sara Bottarelli (vincitrice della scora edizione) e Anna Hofer (segnatevi questo nome, ne sentirete parlare).
Questa gara ha dimostrato ancora una volta come sport e natura possano fondersi in un evento che non è solo una competizione, ma un’esperienza di condivisione, passione e scoperta.
Ed ora tutti a preparare l’edizione 2025 con ancora maggior impegno e passione.
Stay Tuned!!!
Carlo Damioli, Atletica Cima
COMUNITÀ - Nuovi Giochi: Inaugurazione nuovo gioco inclusivo e benvenuto ai nuovi nati anno 2023
Sabato 12 ottobre 2024 è stata inaugurata all’interno del parco giochi una nuova installazione frutto della tenacia di alcuni ragazzi e ragazze che nel giugno 2023 decisero di scrivere una lettera al sindaco. In questa lettera chiedevano di ristrutturare uno scivolo malconcio e sostituire l’usurata sabbionaia. Paolo Erba, allora sindaco del Comune, aveva risposto proponendo ai bambini di condividere insieme la scelta di un nuovo gioco poiché quelli esistenti erano purtroppo irrecuperabili e troppo obsoleti.
Nel corso dei mesi scorsi, il Comune con il prezioso sostegno di Riva Acciai, ha acquistato e posizionato il nuovo gioco: una piramide di funi. I ragazzi, in verità, avevano richiesto in primis una carrucola, una struttura composta da pilastri di sostegno e piattaforme di partenza e atterraggio collegate da un cavo che permette di farsi scivolare da un sostegno all’altro sospesi in aria. Tale proposta, certamente affascinante e di indubbia attrattività, non è stata ritenuta idonea a causa dell’insufficiente spazio a disposizione. Si è quindi optato per la piramide, il secondo gioco più votato tra i ragazzi, che ha riscosso molto successo potendo essere utilizzata sia dai bambini più piccoli che da quelli più grandi ed ha certamente donato una nota di colore al nostro bel parco.
La struttura è costituita da funi intrecciate che formano una figura tridimensionale ed ha lo scopo di stimolare l’equilibrio, l’agilità, la coordinazione e la forza, favorendo la socializzazione potendo essere utilizzata da molti bambini contemporaneamente, un invito a superare limiti e paure. Il nuovo gioco si inserisce quindi perfettamente nell’ambiente dedicato ai giovani, un posto che ricordiamo essere a Malegno inclusivo ed accessibile anche a bambini con disabilità motorie, sensoriali o intellettive, adattandosi i giochi presenti ad un utilizzo condiviso che promuove il diritto al gioco per tutti. I ragazzi che oggi frequentano la prima media hanno dato uno splendido esempio di cosa significhi partecipare attivamente alla vita amministrativa del nostro paese, un tema non nuovo a Malegno che già nel 2018 aveva coprogettato con i bambini del doposcuola il Parco giochi partecipato presso il Centro di Comunità.
Nel corso della mattinata l’amministrazione comunale ha voluto inoltre dare il benvenuto ai 15 bimbi nati nell’anno 2023 donando simbolicamente alle loro famiglie una piccola piantina di erica. Le piante sono state acquistate dal Wwf, l’organizzazione mondiale che da anni supporta progetti di educazione al rispetto della natura e dell’ambiente. In Italia piantare alberi per tutti i bimbi nati o adottati è un obbligo di legge solo per i comuni al di sopra dei 15mila abitanti. Tuttavia il nostro Comune, che di abitanti ne ha ormai meno di 2mila, già da molti anni vive questa iniziativa più che mai importante per estendere, proteggere e favorire il verde urbano.
L’augurio è che i nostri nuovi nati possano crescere e vivere in un paese più verde e più salubre e imparare a prendersene cura.
Dayana Simonetti
COMUNITÀ - Una serata per Ales
A distanza di dieci anni e Grazie all’aiuto di tantissime persone siamo riusciti ad organizzare una bellissima serata in ricordo del nostro amico Ales. Eravamo tutti lì, nella tua piazza, nel tuo circolo: abbiamo lavorato, ballato, cantato, senza mai perdere di vista il nostro obbiettivo e i tuoi insegnamenti:
“Se vorrete ricordarmi
Pensate sempre
declinando tutto con noi.
Noi faremo
Noi saremo
Noi aiuteremo
Noi rideremo”
Ed è proprio seguendo quel “NOI” che grazie al ricavato di quella serata siamo riusciti a raccogliere fondi per il Centro di Comunità, siamo sicuri che con questo piccolo gesto tanti bambini e ragazzi del nostro paese saranno felici.
Grazie Ales, per averci insegnato che “INSIEME” si possono costruire cose meravigliose. Tutto questo è merito tuo, te ne saremo infinitamente grati.
I tuoi amici del GEM
STORIE - Lo Zio d’America: MALEGNO-U.S.A. Andata e Ritorno
“Lo zio d’America”… così mio nonno chiamava Vittorio - Victor Pezzoni, lo zio che non aveva mai conosciuto ma di cui portava il nome.
Victor Pezzoni emigra negli Stati Uniti alla fine dell’800, in cerca di fortuna. Lì si fa portatore dei bisogni degli emigrati, soprattutto italiani, e li aiuta nei bisogni concreti, aiutando chi arrivava a trovare un lavoro, una casa, a regolarizzare la propria posizione con la compilazione di documenti incomprensibili a uomini e donne, spesso analfabeti, che arrivavano in America solo con il sogno di una vita migliore nel Nuovo Mondo. Sono passati più di 120 anni e, in qualche modo, Victor Pezzoni torna a casa, a Malegno. E lo fa con il ritorno del nipote Fred Tosi, che, nel suo viaggio europeo, decide di tornare alle origini.
Racconta lui stesso, ricordando i quadri appesi alle pareti di casa dipinti dai suoi parenti camuni, che una volta arrivato si è “sentito a casa”. E come uno di famiglia è stato accolto dai suoi “cousins” malegnesi in una emozionante serata in cui ha portato la sua voce e la sua musica per farsi conoscere e, soprattutto, per conoscere. Solo con voce e chitarra canta tre suoi brani: uno d’amore (dedicato alla moglie), uno sulla vita di un uomo che rischia tutto in una serata al casinò, e l’ultimo (scritto nel 2016 dopo le elezioni presidenziali americane e tornato attuale) nel quale, deluso dal voto dei suoi connazionali, racconta di non riconoscere più il suo paese.
Una serata che ha permesso di conoscere la storia di Victor narrata da Gian Mario Venzi, autore di una straordinaria ricerca, e dalle domande dei parenti lontani, curiosi di conoscere i particolari della vita in America, sia ai tempi dell’emigrazione di Victor, sia di oggi. La storia di Victor è una storia di emigrazione e di integrazione di cui vorremmo sentire parlare più spesso: sentiamo spesso parlare di eventi di cronaca con risvolti negativi, ma queste storie che nascondono umanità, collaborazione e solidarietà ci vengono spesso taciute.
Valeria Pezzoni
AMBIENTE - Il Progetto BEECOM: nasce l’Apiario didattico di Malegno
Con la fine di novembre si conclude il progetto “BEECOM – Una comunità amica e ambasciatrice degli impollinatori in Vallecamonica”, capofilato dall’Associazione Val.Te.Mo. e finanziato da Fondazione Cariplo, che ha permesso la nascita dell’Apiario didattico di Malegno, in località Andida.
Il progetto, portato a termine grazie alla collaborazione con Biodistretto di Valle Camonica, Circolo Legambiente di Valle Camonica e con il supporto del Comune di Malegno, nasce dall’esigenza di promuovere il mondo apistico ed educare i più piccoli all’importanza che gli insetti impollinatori rappresentano per il nostro sostentamento.
Gli ambienti montani e le zone rurali contengono numerosissimi habitat, fonte di biodiversità, che sta subendo delle forti minacce a causa delle attività antropiche. Il numero di specie di insetti impollinatori, essenziali per la produzione di cibo e la sopravvivenza di numerosissime specie vegetali, nel corso degli ultimi anni sta subendo un calo mai visto prima, che ci deve far riflettere sulla ricerca di soluzioni per limitare questo rapido declino.
È da questo presupposto che nasce l’idea di creare a Malegno un luogo dove non solo le api possano trovare un posto in cui vivere, ma anche uno spazio per fare attività di divulgazione, specialmente nei confronti delle nuove generazioni, alle quali consegniamo il futuro di questo mondo.
L’apiario, costruito nella primavera del 2024, ha permesso lo svolgimento di attività didattiche, che hanno coinvolto le scuole elementari e medie di Cividate Camuno, Malegno e Borno. Grazie agli educatori di Circolo Legambiente e Biodistretto di Valle Camonica, l’attività in aula è stata integrata con delle visite all’apiario. Qui gli studenti e le studentesse hanno visto come funziona un’arnia e il lavoro che l’apicoltore fa per aiutare le api nel loro ciclo vitale al fine di ottenere in cambio il miele e tutti i prodotti dell’alveare.
Oltre alle attività sul campo, il progetto ha permesso la realizzazione di diverse iniziative rivolte alla cittadinanza locale e agli appassionati di apicoltura, sia rispetto alle tematiche di tutela e conservazione degli habitat essenziali per gli insetti impollinatori, sia rispetto alla filiera dei prodotti apistici. Sono stati organizzati diversi eventi, in collaborazione con i docenti e i ricercatori di Unimont, polo dell’Università degli Studi di Milano, Biodistretto di Vallecamonica e il Parco dell’Adamello, i quali hanno fornito un prezioso supporto scientifico alle attività di divulgazione.
Tutelare le api significa avere cura dei luoghi dove questi importantissimi insetti trovano le proprie risorse per sopravvivere. Il progetto BEECOM fonda la propria esistenza proprio sulla conservazione degli ambienti naturali. In un mondo dove la frenesia verso la produzione di massa soffoca chi lavora per realizzare prodotti di qualità che rispettano gli equilibri naturali, le azioni più preziose sono quelle che hanno permesso la creazione della consapevolezza rispetto alla filiera apistica, che parte dalla cura e dall’attenzione verso il territorio. Educare alla valorizzazione dei prodotti di montagna, legati ad una filiera che garantisce la tutela degli habitat, si rivela essenziale per creare una coscienza nei consumatori, presenti e futuri.
Paola Salvi, Valtemo
AMBIENTE - Articiok de Malegn, il Carciofo di Malegno: un prodotto della Tradizione e della Biodiversità
Per gli abitanti di Malegno, la coltivazione del carciofo è una pratica consolidata, tanto che pochi avrebbero immaginato che questa cultivar possedesse caratteristiche e proprietà uniche, tipiche di un’agrobiodiversità che è ormai rara.
Il progetto di valorizzazione del Carciofo di Malegno nasce dalla collaborazione con l’Università della Montagna di Edolo. Nel novembre 2021 vengono intervistati 4 agricoltori di Malegno, custodi della cultivar del carciofo: Taboni Ottavio, Baffelli Vittorio, Pezzoni Felice e Casari Fausto. Grazie a queste interviste realizzate dall’Università della Montagna si raccolgono informazioni storiche riguardanti la coltivazione del carciofo di Malegno - Articiok de Malegn - per l’iscrizione all’anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Un riconoscimento che evidenzia l’importanza di questa cultivar, unica nel suo genere, in quanto l’unica che cresce nelle Alpi e resiste alle rigide condizioni invernali.
Il Carciofo di Malegno è una varietà unifera, che produce una sola volta l’anno, con il ciclo che si sviluppa principalmente in primavera. Le testimonianze degli agricoltori storici di Malegno suggeriscono che, all’inizio del XX secolo, erano particolarmente apprezzati i carciofi di piccole dimensioni ma dal gusto intenso e saporito. Una delle caratteristiche distintive di questa varietà è l’amaro marcato del suo sapore. La sua propagazione avviene attraverso i carducci, ovvero i polloni che la pianta produce, i quali vengono separati e reimpiantati. Questo metodo consente di mantenere la purezza della varietà, in quanto il carciofo di Malegno non si ibrida con altre varietà.
La cultivar esiste da oltre 80 anni, sebbene la sua presenza nella zona possa risalire anche a un periodo più lontano. Essa rappresenta l’unica cultivar tradizionale di carciofo coltivate nelle Alpi, in quanto il carciofo è tipico dell’Italia centrale e meridionale. I semi del carciofo raccolti sono stati depositati nella banca del germoplasma del Centro Flora Autoctona, con l’obiettivo di tutelare la varietà. Tuttavia, nessuno ha ancora provato a far germogliare questi semi, e sarebbe opportuno valutare la possibilità di coltivarlo anche tramite seme.
A seguito degli studi e delle analisi condotte dall’Università della Montagna di Edolo, è stata completata la documentazione per l’iscrizione del Carciofo di Malegno all’Anagrafe delle varietà autoctone, un passo fondamentale per la sua valorizzazione e tutela.
Con l’obiettivo di promuovere il Carciofo di Malegno e il territorio camuno, è stato avviato un progetto di valorizzazione anche a livello gastronomico. In collaborazione con il Liquorificio Tevini, è stato creato un amaro a base di carciofo, prodotto utilizzando le foglie della pianta. Il processo di produzione prevede l’infusione delle foglie in una miscela di acqua e alcol all’interno di botticelle, dove avviene la macerazione. Successivamente, il liquido viene estratto e torchiato per ottenere il prodotto finale, un amaro che celebra la tradizione e le risorse naturali del territorio.
Alessia Serini e Giorgia Lo Bracco
NEWS - Modifiche alla viabilità: un passo verso una mobilità più sicura a Malegno
Riqualificazione di Via Lanico
Nei primi mesi del prossimo anno saranno avviate le opere di miglioramento della sicurezza stradale che interesseranno due tratti di Via del Lanico.
Gli obbiettivi prefissati sono: - migliorare la viabilità stradale e le connessioni pedonali; - migliorare la sicurezza della viabilità in genere attraverso interventi di moderazione della velocità; - utilizzare tecniche e scelte innovative, materiali e tecniche specialistiche. Con la riqualificazione della Via del Lanico l’amministrazione si prefigge un più ampio obbiettivo relativo al miglioramento della qualità della vita della popolazione, aumentando sensibilmente la sicurezza delle due aree d’intervento e riqualificando le porzioni di aree afferenti. Contestualmente si avranno benefici ricadenti sul tessuto economico del paese, stante le numerose attività commerciali che si affacciano sul tratto oggetto di intervento che beneficeranno direttamente del miglioramento dell’accessibilità e della visibilità date dall’intervento.
- Ingresso al paese tratto area Pia Fondazione e l’intersezione con Via Cavour. L’intervento consiste innanzitutto nella modifica della posizione di alcuni attraversamenti pedonali, oggi in situazioni poco sicure per il pedone. Si prevede poi il prolungamento fino all’intersezione con Via Cavour del marciapiede attualmente esistente che si interrompe in corrispondenza della rotonda, opera volta alla tutela del camminamento pedonale e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Lo svincolo che immette su Via Cavour, valutato come elemento di criticità, verrà parzialmente modificato mediante la realizzazione di isole di traffico, le cui forme imporranno la riduzione della velocità alle auto in accesso alla via.
- Tratto tra il ponte sul torrente Lanico e l’intersezione con Via Sabbiolo. La tipologia d’intervento consiste nella modifica della posizione di alcuni attraversamenti pedonali, oggi in situazioni poco sicure per il pedone. Si procederà al rifacimento del manto stradale con realizzazione di stampatura dell’asfalto (street Printing) e impiego di vernice speciale e rifrangente. La novità introdotta è la sovra larghezza centrale a raso di larghezza 1 metro ideata per indurre l’automobilista a rallentare e ad assumere una guida consapevole.
Via Marianna Vertua: un anello più sicuro
A partire da febbraio 2025, la Polizia Locale, su proposta dell’amministrazione comunale istituirà una modifica alla viabilità in un’area specifica del territorio: Via Marianna Vertua.
In Via Marianna Vertua, il traffico sarà regolato con un senso unico a scendere dall’incrocio con Via Sant’Andrea fino all’ingresso dell’attuale asilo nido. L’accesso al parcheggio del cimitero dalla strada provinciale S.P. 5 (Viale Donatori di Sangue) rimarrà libero.
Questa modifica consentirà di creare un anello di circolazione più sicuro, agevolando l’accesso alle principali attività della zona, tra cui i luoghi di culto e il centro di comunità Ales Domenighini. Inoltre, è stato pensato per ovviare alla pericolosità dell’incrocio che presenta poca visibilità che si incontra oggi salendo lungo Via Marianna Vertua all’intersezione con Via Sant’Andrea.
Altre proposte di modifica della viabilità
Durante l’assemblea pubblica tenutasi l’11 dicembre in sala consiliare, l’amministrazione ha illustrato anche altre due proposte di modifica alla viabilità, inerenti a Via Piazzuola e Via Sant’Antonio. Nell’occasione sono state manifestate dai presenti problematiche relative a possibili difficoltà di manovra nei tratti di strada interessati e di accesso alle proprietà private che si affacciano sulla strada pubblica. Tenuto conto delle osservazioni propositive emerse durante la sana discussione scaturita dalla trattazione delle proposte si è ritenuto pertanto di non procedere ad attuare modifiche alla viabilità ordinaria in queste due vie.
Collaborazione per un paese più vivibile
Questo intervento rappresenta un passo significativo verso una mobilità più sicura e funzionale a Malegno. L’amministrazione invita tutti i cittadini a rispettare le nuove disposizioni e a collaborare attivamente per garantire il successo di questa iniziativa, volta a migliorare la qualità della vita nella nostra comunità.
ANAGRAFE - Dati demografici e di stato civile, aggiornati alla data del 30 NOVEMBRE 2024
POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE: N° 1928
- di cui MASCHI N. 956
- di cui FEMMINE N. 972
FAMIGLIE ANAGRAFICHE N° 859
CITTADINI ISCRITTI ALL’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’estero) N° 109
CITTADINI STRANIERI RESIDENTI N. 163
NATI: N° 04
- di cui MASCHI N. 02
- di cui FEMMINE N. 02
MATRIMONI avvenuti nel Comune: N° 05
- di cui MATRIMONI RELIGIOSI N. 03
- di cui MATRIMONI CIVILI N. 02
CITTADINANZE N° 03
DECEDUTI: N° 22
- di cui MASCHI N. 15
- di cui FEMMINE N. 07
IMMIGRATI: N° 68
- di cui MASCHI N. 41
- di cui FEMMINE N. 27
EMIGRATI: N° 56
- di cui MASCHI N. 35
- di cui FEMMINE N. 21