Il Mosaico - Anno 2023 - 2

Data:

28 dicembre 2023

Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Malegno per l'anno 2023

Segni e Sogni di Comunità

Noi camuni funzioniamo meglio con i fatti concreti che con le parole. Quindi, per il Natale 2023, provo a raccontarvi tre segni positivi accaduti nella nostra comunità durante questi mesi, tre segni che mi hanno fatto pensare… e tre sogni da regalare al prossimo 2024 ormai in arrivo. I tre segni positivi: 

  1. Il premio Mites Terram Possident a Fabrizio Minini. Professionista dell’aiuto, operatore della Croce Rossa internazionale nei luoghi di guerra, ci ricorda che è urgente lavorare sul tema dell’educazione alla pace. Viviamo ormai intrisi di cultura di guerra, facciamo i tifosi virtuali riguardo ad ogni questione, facciamo fatica ad approfondire e a dialogare. Ma, come tutti i camuni, impariamo meglio dagli esempi, come quello di Fabrizio, che dalle parole. 
  2. La pensilina dedicata al 1522, il numero contro la violenza verso le donne. È stato un bel lavoro realizzato da tante teste e tante mani della nostra comunità e serve a ricordarci che lavorare sull’educazione alle relazioni è la strada giusta per crescere come comunità 
  3. Il premio Cresco Award vinto dal nostro Comune per il lavoro svolto sul tema dell’educazione durante questi anni. Abbiamo lavorato per il futuro, aiutando le famiglie nel proprio percorso educativo, creando opportunità lavorative, ristrutturando una parte significativa dei nostri edifici pubblici. È un punto di partenza verso nuove sfide educative! 

I tre segni che fanno riflettere: 

  1. La grandinata di luglio che ha danneggiato in maniera significativa il nostro territorio, le nostre case, i nostri impianti fotovoltaici. Durante questi anni abbiamo investito tanto sulla produzione di energia rinnovabile, facendo bene al pianeta e anche alle tasche dei malegnesi, che hanno avuto servizi senza eccessiva pressione fiscale. Quello che ci è caduto sulla testa in pochi minuti di una serata di luglio, oltre a metterci in seria difficoltà per i mesi successivi nel trovare soluzioni per sistemare i bilanci (missione ormai compiuta, mi sento di dire), ci dice che è ormai oggettivo il cambiamento climatico. Possiamo scegliere se lamentarci o negarlo, che è poi un modo di stare seduti sul divano a non fare niente, oppure agire. Serve una politica nuova, che immagini nuovi sottoservizi, sistemi di tutela dei nostri versanti, nuove modalità di risposta. Servono soldi, ma soprattutto testa. 
  2. In parallelo, altro segno sono le cicatrici che restano nel territorio extraurbano ad ogni temporale o bomba d’acqua. Abbiamo almeno più di dieci franette, smottamenti, interruzioni di strade e sentieri, cui è difficile fare fronte, soprattutto con bilanci come quelli di un piccolo comune. Arriva, sospirato, un contributo regionale che useremo durante i prossimi mesi. Ma serve che la Politica, quella alta, capisca che qui alla periferia dell’impero il territorio è sempre più fragile, e qui devono essere dirottate le risorse. 
  3. Credo che tutti gli abitanti del paese abbiano avuto un moto emotivo pensando alla demolizione del vecchio asilo. Penso sia fisiologico, ed anche sano: i luoghi di una comunità vivono, e la loro fine smuove ricordi, nostalgie e, perché no, un po' di dispiacere. Siamo convinti che il nuovo edificio, più performante, economico da gestire (questo dato sarà molto importante per la sopravvivenza anche della stessa scuola dell’infanzia), sano ed accogliente, sarà in grado di in poco tempo di riprendersi lo stesso posto nel cuore di ogni malegnese. 

Arrivo, per concludere, ai sogni per il futuro. 

  1. Sogno una amministrazione pubblica meno burocratica. Abbiamo reperito più di 15 milioni di euro di opere pubbliche in pochi anni, ed è doloroso vedere come le cose vadano avanti così lente. Manca sempre una carta, una autorizzazione, un ok da parte di qualche ente. Alcuni progetti ve li raccontiamo da anni; alcuni cantieri sono fermi da tempo in attesa dell’ennesima autorizzazione. Non avete idea del tempo perso “dietro le quinte” per fare in modo di risolvere problemi burocratici, tempo che un Sindaco spenderebbe meglio a contatto con la gente. Non possiamo certo risolvere noi, piccoli comuni, questo problema, ma continuo a sognare un’Italia meno schiava di questi processi. 
  2. Durante la premiazione del Mites Terram Possident mi sono permesso di lanciare l’idea di una scuola di pace in Valle Camonica per ragazzi e giovani. Abbiamo bisogno di persone che scavino in profondità, imparino a costruire la cultura del dialogo, escano dalla logica del tifoso e imparino a ri-costruire relazioni. Sarebbe davvero un bel sogno! 
  3. Sogno una comunità sempre più coesa (Malegno lo è già molto, in effetti, ma si può sempre migliorare) e che lavora per il proprio territorio. Provo a lanciarvi una provocazione: scegliamo una cosa concreta da fare, ognuno, per migliorare il nostro paese? Piccola e che non mangi troppo tempo, ma concreta. Siamo in 1950: avete in mente che paese da sogno potremmo creare? 
Proviamoci assieme! 

Buon Natale e felice 2024! 

Paolo Erba

Lavori pubblici a che punto siamo?

  • Centro di comunità. Siamo ancora in attesa del parere favorevole della Soprintendenza per le belle arti. Sono passati ormai quattro anni dal primo sopralluogo congiunto in cui venne presentato il progetto; durante questo anno e tre mesi dall’inizio del cantiere sono stati fatti una serie di sopralluoghi, definite una serie di ipotesi di soluzione, ma per ora non abbiamo ancora il parere favorevole. Tutto è pronto per procedere, non appena ottenuto questo via libera. 
  • Scuola materna. Il 4 dicembre è stato montato il cantiere, i primi interventi saranno finalizzati alla demolizione della vecchia Scuola Materna. Anche in questo caso, appena effettuata la demolizione servirà il parere favorevole della Soprintendenza, cui è già stato presentato il progetto in più occasioni, prima di procedere con la ricostruzione.
  • Argine fiume Oglio. Anche in questo caso siamo in fase di attesa dell’ultimo ok da parte dei tecnici di Regione Lombardia, prima di poter mettere in atto tutte le procedure per l’assegnazione dell’appalto.
  • Reti paramassi. Tutto è pronto per l’inizio della gara di appalto che consentirà di mettere in sicurezza l’abitato sopra via Ponte Minerva, completando cosi il lavoro di quasi dieci anni per mettere in sicurezza tutte le abitazioni del paese!
  • Fotovoltaico Creone. È terminato il progetto di ricostruzione del Parco fotovoltaico di Creone, che puntiamo a rimettere in funzione in primavera. Abbiamo trovato le risorse per fronteggiare la mancata produzione del 2023, nelle prossime settimane abbiamo una serie di incontri con le assicurazioni per chiudere il sinistro.
  •  Illuminazione pubblica. Anche in questo caso, tutto è pronto per l’inizio della gara d’appalto, per sostituire tutti i punti luce del paese. Risparmio per il bilancio comunale e minore impatto energetico! 
  • Già definita la ditta per il progetto del percorso didattico Malegno-Cerveno (in cui è inserito anche la sistemazione del brolo ex-Parrocchia), mentre siamo in fase di messa a gara dei progetti per la sistemazione della fognatura di Via Sabbiolo, messa in sicurezza di via Lanico per ridurre la velocità dei veicoli, conclusione del collegamento tra via Cava e via Campello (condominio), Ciclabile Malegno Ossimo Borno, Acquedotto di Montepiano.
  • In fase di progetto gli interventi di messa in sicurezza delle strade esterne (finanziate qualche settimana fa da Regione Lombardia), la sistemazione dei tetti danneggiati di Fudine, Micronido, Palestra).

Baita della Società - Gestore cercasi!

In questi anni, grazie al lavoro e impegno da parte di Gem, Alpini e Pescatori - Cacciatori, tutti hanno potuto godere della Baita della Società: chi per un panino al volo prima di rientrare in paese, chi per rifiatare prima di salire verso i monti di Cerveno e Lozio, o chi ancora per qualche festa estiva o invernale con gli amici. Dal 2024, questo luogo significativo e accogliente, ricordiamo infatti che ha a disposizione n. 30 posti letto e una sala da pranzo ben attrezzata per ogni evenienza, avrà necessità di qualcuno che voglia prendersene un po’ cura. Aperture, pulizie esterne o anche solo contatti per poterla affittare ai gruppi che durante l’anno ne chiedono l’utilizzo. È un pezzo di storia, ma al tempo stesso un luogo che può e deve guardare al domani: vita di montagna, momenti piacevoli immersi nella natura, silenzio e pace. Forse, quello che tutti un po’ cerchiamo… 

 Fatevi avanti, vi aspettiamo in comune per ragionare insieme e trovare un gestore!

News

Ato Vallecamonica. E adesso che succede? 

Alcuni punti per capire: 

  • Durante l’assemblea del Consiglio Regionale di fine ottobre è stato votato a maggioranza l’emendamento che consente la nascita dell’Ambito Territoriale Ottimale di Valle Camonica.
  • Ci sono 60 giorni di tempo perché lo Stato valuti se impugnare o meno questo emendamento, in caso lo ritenesse in contrasto con la normativa vigente.
  • Superati questo 60 giorni, l’ente individuato (Comunità Montana di Valle Camonica) procederà con l’istituzione dell’ambito di Valle Camonica 
  • Quindi dovrà essere individuata la società (le società) di gestione del servizio idrico integrato per i nostri comuni, sapendo che 15 comuni in Valle (tra cui il nostro) hanno ricevuto la possibilità di gestire in autonomia il servizio.
  • Le tariffe cresceranno. Dai conteggi progettuali si ipotizza che possano crescere meno rispetto ad un ambito a livello provinciale. 
È stato ottenuto davvero un buon risultato. Adesso diventa davvero molto importante mettere in campo un ambito, ma soprattutto una società seria, che gestisca in maniera industriale un bene essenziale. Malegno proporrà al nuovo Ambito gli interventi prioritari su via Isola, Via Sant’Andrea, via Cava. 

Passaggio a livello. 

Tra le “telenovele” che accompagnano ormai da anni la vita amministrativa del Comune di Malegno c’è il progetto per il superamento dei passaggi a livello. Dopo aver realizzato a spese del territorio camuno i progetti per superare i due p.l del Coren Taiat e di Via Cava, non si riesce a far inserire a Trenord (e a Regione Lombardia) questi interventi tra quelli da finanziare in maniera prioritaria. 

Qualche settimana fa i comuni di Malegno, Cividate, Lozio, Ossimo, Borno e Breno hanno scritto alle istituzioni superiori, oltre che a Trenord, perché venisse seriamente presa in considerazione questa soluzione, anche in corrispondenza con i lavori in corso sullo svincolo della ss42. 

Riteniamo grave il fatto che non ci sia stata nemmeno una risposta.

Come Comune, procediamo nel cercare di portare questa soluzione all’ordine del giorno dell’istituzione regionale. 

Casa Ex-Eca: cosa ci si farà dentro? 

Durante le prossime settimane si interverrà alla ristrutturazione della casa Ex-Eca, sede delle associazioni in Via Cava.

  • Progettualmente, si tratta di una ristrutturazione con messa in sicurezza, efficientamento energetico e sostituzione del tetto con una nuova copertura. 
  • A piano terra verrà mantenuto inalterato lo spazio dedicato alla Posta; dove attualmente sono presenti i garage verrà realizzata un’ampia sala polifunzionale che sostituirà l’attuale sala riunioni delle associazioni.
  • Presso i due piani superiori verranno realizzati 5 mini appartamenti destinati a persone/nuclei familiari da collocare in emergenza, per un periodo breve, intanto che si definisce il progetto sociale per loro. Le situazioni da inserire verranno scelte dall’azienda territoriale dei servizi alla persona. Per dare un’idea, dai dati reperiti dai servizi sociali, se fosse stata aperta nel 2023 avrebbe probabilmente accolto in maggioranza donne vittima di violenza. 
  • I fondi sono stati reperiti completamente sul PNRR, che obbliga ad una convenzione della durata di tre anni al termine dei quali si valuterà se proseguire con questa finalità oppure dedicare la struttura ad altre necessità, senza ulteriori vincoli.

Campo di Legambiente - Tra agricoltura di montagna, cura del territorio e volontariato in paese

10 ragazzi compresi tra i 18 ed i 40 anni, proveniente da 6 diversi paesi (Germania, Spagna, Messico; Thailandia, Russia e Italia), hanno deciso di vivere un’esperienza di volontariato con la voglia e la volontà di rendersi utili per la comunità che li ospita. 

Questi sono gli ingredienti del Campo internazionale di Legambiente che ha animato la comunità malegnese durante l’estate. Il campo è stato svolto in collaborazione con il Circolo di Legambiente Vallecamonica e con il Comune di Gianico, che ha gestito la seconda settimana del campo. 

Il tema del campo era l’agricoltura di montagna e la cura del territorio, per questo i ragazzi sono stati ospiti di diverse aziende agricole locali che hanno mostrato com’è essere agricoltori in una valle montana. La ricerca del tartufo, la gestione di orti, l’allevamento di lumache sono alcune tra le attività svolte nella settimana malegnese che hanno suscitato interesse e curiosità del nostro territorio. 

Lo scambio di opinioni, di culture differenti hanno generato un valore anche per i volontari che hanno partecipato e supportato nella gestione e organizzazione delle giornate. 

I ragazzi sono stati ospiti di alcune famiglie malegnesi, che si sono date disponibili a supportare questa iniziativa. Famiglie che, come amministrazione, ringraziamo, perché essenziali e preziose che fanno della comunità malegnese una comunità volta all’esterno, accogliente e disponibile ad accettare le diverse culture, le diverse abitudini con l’obiettivo di integrare i diversi mondi, generando un plusvalore importante ed un contagio culturale arricchente. 

Ringraziamo anche i volontari, alcuni di loro giovanissimi, che si sono prestati nell’essere protagonisti di una settimana viva, intensa, che mette alla prova, ma che genera soddisfazioni e crescita personale. Il punto di ritrovo è stato il Circolo Arci, che ci ha consentito di usufruire dei suoi spazi ed è divenuto la base operativa del campo, il luogo della convivialità dei pasti, il luogo del ritrovo e dello scambio. 

I partecipanti del campo hanno inoltre contribuito alla pulizia del museo delle Fudine, dando ordine ad un luogo storico e molto importante per la storia malegnese. Hanno inoltre contribuito al Pedena Rock, fornendo supporto nello smistamento dei rifiuti e consentendo di effettuare la raccolta differenziata. 

Durante il campo sono state prese inoltre alcune accortezze. Il menù è stato prevalentemente vegetariano, con un ridotto uso di carne. Gli spostamenti sono stati prevalentemente effettuati a piedi, ove possibile, per ridurre la produzione di CO2. 

Il campo internazionale di Legambiente rappresenta un simbolo, un valore per la tradizione malegnese che ha sempre spronato i valori dell’accoglienza, dell’integrazione culturale, di un mondo sostenibile e maggiormente attento alle dinamiche ambientali. Valori che, dati i tempi odierni tra guerre divisorie e continui richiami razziali non dobbiamo dimenticare. 

Un gesto piccolo, ma dal grande valore che la comunità malegnese ha voluto regalare a sé stessa per dimostrare che si può cambiare, che l’integrazione è possibile, che il passaggio ad uno stile di vita sostenibile è la strada da percorrere per poter vivere in un mondo migliore. 

Simone Feriti

ECOTRIP: un gioco su Malegno tra ambiente e comportamenti sostenibili

Un gioco fatto da ragazzi per le famiglie. Un gioco che racconta della comunità malegnese, dei suoi valori, dei suoi principi. 

Questo è, in poche parole, EcoTrip un gioco che è simile ad un monopoli ma con differenze sostanziali. In primis le regole: l’obiettivo non è eliminare gli altri, ma collezionare punti attraverso azioni virtuose, tra le quali aiutare gli altri giocatori in difficoltà. Si sono inoltre inserite le case e gli alberghi ecologici, che nonostante un costo maggiore possono dare dei vantaggi nel lungo periodo. 

Eco-trip è nato all’interno della Commissione Ambiente, con l’idea di realizzare un gioco che fornisca valori come il supporto, il sostegno, e che stimoli il compimento di scelte sostenibili nella propria vita. 

Per la sua realizzazioni ci è voluto circa un anno, ha impegnato 5 volontari è i primi passi sono stati il definire a grandi linee le regole, che ci avrebbero orientato poi nella realizzazione del resto. Una volta fatto questo si è poi passati alla definizione delle modalità per vincere ed ottenere i punteggi. In seguito si è passati alla parte grafica, con la realizzazione del tabellone e della scatola. Il tabellone contiene in sé le diverse vie malegnesi con i punti di interesse maggiori: Centro di Comunità, Museo del Lambich, Museo le Fudine, Parco Fotovoltaico, Vigneto in Castello. Ad ogni via è stati attribuito un valore e sono stati definiti i costi per la costruzione delle case green e non green. La scelta del disegno sul tabellone, ovvero un paesaggio naturale che viene messo in contrapposizione con una città molto cementificata, è stata data proprio dal fatto che volevamo mettere in risalto l’enorme impatto che l’uomo ha sul nostro pianeta. La scatola invece rappresenta un doppio albero, metà verde e metà nero. Tra le radici e i rami troviamo dei simboli: nella metà verde ci sono simboli relativi a comportamenti sostenibili come la mobilità sostenibile, la raccolta differenziata, le energie rinnovabili, le auto elettriche. L’albero nero invece, rappresenta e contiene tutti quei comportamenti che stanno arrecando danni al nostro pianeta, come: uso di pesticidi, la produzione di CO2, mezzi di trasporto a combustione, l’enorme uso di plastica e non fare la raccolta differenziata. 

Anche la valuta non è stata lasciata al caso. Come valuta sono stati scelti i Getù e dietro ad ogni banconota troviamo dei valori importanti per la comunità malegnese come: lavoro, natura, energie rinnovabili, inclusione, accoglienza, educazione e famiglia. 

Le casette ed i dadi sono state invece realizzate a mano. Tutti i materiali utilizzati provengono da materie prime riciclate. 

In occasione del zval dell’Educazione, realizzato dall’Associazione Malegno Comunità che Educa, è stata organizzata un’attività con i giochi in scatola, con l’aiuto del gruppo ludico Pitoti in gioco. I ragazzi della terza media hanno avuto la fortuna di provare EcoTrip. Il gioco è stato apprezzato ed i ragazzi si sono divertiti molto! 

Ecotrip sarà disponibile a breve in Biblioteca, con la formula del prestito in modo tale che sia disponibile per tutti i cittadini!

VallecamonicaVertical, una sfida in notturna

Ancora una volta alla breccia, cari amici. 

 Dopo il black out del covid, si torna a calcare il terreno del monte Guna con una nuova gara targata VallecamonicaVertical. Un trail che si inerpica lungo i fianchi del monte di casa, noto ai locali come “Col de l’Oca”, partendo dalle strade asfaltate paesane, passando a strade campestri bianche e infine sentieri e mulattiere antiche per i più scoperte per l’occasione. Boschi di frassini, carpini bianchi, roverelle, castagni, bassi arbusti di acacia e rovi di more selvatiche fanno compagnia agli atleti in gara, che ben poco forse ricorderanno della flora selvatica, perché la salita è dura e la fatica è tanta. 

Si spengono le luci, si accendono i frontalini e si parte: un serpente di lucine che snoda le proprie spire lungo il percorso salendo i quasi 4 km in 750 metri di dislivello, raggiungendo quota mille! 

Il montepremi è alto, la sfida è partita e la battaglia inizia già dai primi metri, quando ancora il gruppo è compatto. Ci si lascia ben presto alle spalle il paese, gli ultimi lampioni accompagnano il passaggio tra la civiltà paesana, materna e protettrice, e il selvatico bosco, che con le tenebre diventa ancora più tetro, ancora più wild. Nelle tenebre ai lati della strada, prima, e del sentiero, poi, un continuo frusciare tra le foglie ci fa capire che in quel groviglio di vegetazione qualcosa di vivo si sta nascondendo e forse osserva. A debita distanza la fauna notturna osserva il correre apparentemente senza senso degli umani verso una meta dalla quale poi si torna a mani vuote: non una preda, niente acqua, niente libagione… ma allora cosa porta una persona a fare tanta fatica? La gloria personale, la soddisfazione di avercela fatta, il senso di piacere dato dalle endorfine? Non c’è tempo per filosofeggiare, i primi 2 km sono andati, ora la salita si fa ancora più dura. Alla testa della corsa è guerra aperta, nessuno vuole cedere il passo all’avversario, ma nemmeno nelle retrovie ci si scambia complimenti, soprattutto ora che l’arrivo è vicino e alle spalle si posso vedere le luci calde della vallata assonnata. 

Ultimo strappo, ultimi 100 metri: davanti la Baita della Società, ma la deviazione è a destra e porta a un prato. Un prato in salita che una volta poteva servire per tagliare erba da fieno, ma ora è solo un prato. Scivoloso. Ripido. Bisogna arrampicarsi, attaccarsi ai fili d’erba per non scivolare, attaccarsi alle ultime forze per muovere le gambe verso l’arrivo. Ultimi 50 metri, dietro l’avversario che prova ad arrivarmi, davanti il buio, ma so che l’arrivo è lì: sento lo scrosciare dell’acqua del bacino idrico, gli applausi lontani del pubblico, la voce dello speaker dalle casse altoparlanti all’arrivo, i piedi che fanno sempre più presa sul terreno che non è più erboso, nelle orecchie il battito cardiaco, una pacca sulla spalla, applausi, grida. Qualcuno mi porge un bicchiere d’acqua, altri mi battono il cinque. 

 È finita. 

 Ho vinto.

Pensilina 1522

L’idea di una pensilina dedicata alla violenza sulle donne è nata durante una riunione della commissione Pace, Diritti e Intercultura; e quando hanno proposto a me, Jenny e Giorgia di lavorarci lasciandoci carta bianca, non abbiamo esitato ad accettare.

Da subito abbiamo cercato delle immagini provocatorie, che potessero far riflettere chiunque sarebbe passato nei pressi della pensilina su questo grande tema. Abbiamo cercato di creare continuità tra le varie figure, creando una sequenza che riprende il susseguirsi tipico degli eventi che coinvolgono violenza: una relazione idilliaca iniziale, la violenza espressa con un pugno dell’uomo, frasi che spesso vengono dette dalle vittime, e infine, la richiesta di aiuto, rappresentata dalla donna con un megafono. La violenza sulle donne è un problema attuale impossibile da ignorare. 

Il nostro obiettivo era ed è portare questo tema sempre più agli occhi di tutti, per aumentare la consapevolezza di coloro che si soffermano a guardare, soprattutto grazie all’immediatezza delle immagini che serve per lanciare un messaggio diretto lasciando poco spazio all’immaginazione. 

Il nostro impegno come comunità e famiglie, dovrà essere quello di educare e far capire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze che la violenza non è un mezzo di comunicazione, e che chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza. Questa panchina è dedicata a tutte le donne che hanno subito violenza, a tutte le donne che hanno avuto paura, alle donne che soffrono, a quelle che combattono, e per tutte le donne che sono rimaste in silenzio, perché oggi dobbiamo parlare, far parlare, denunciare, e fare rumore.

Festival dell’Educazione tra giochi, scuola e storia partecipata

Il Festival dell’Educazione, quest’anno in versione autunnale, si è svolto durante il weekend del 21 e 22 ottobre e ha visto coinvolte, come sempre, le realtà che si occupano di educazione e di bambini durante tutto l’anno. A loro, in prima battuta, va il ringraziamento per il lavoro che svolgono non solo in certe occasioni, ma costantemente nell’affiancare e accompagnare bambini - bambine, ragazzi - ragazze. 

Se c’è una vera urgenza, sulla quale lavorare da qui al futuro, è sicuramente di tipo educativo: abbiamo necessità di costruire rapporti e relazioni sane e non violente, abbracciare responsabilità individuali per renderle collettive e, perché no, divertirci regalandoci momenti spensierati, ma di senso. Per descrivere al meglio questa due-giorni di Festival, utilizzo tre parole: 

Giochi - A proposito di divertirsi, siamo partiti dai giochi. Durante la mattina di sabato 21 ottobre, infatti, scuole elementari e medie sono state coinvolte in due diverse modalità ludico-ricreative. I più piccoli, coordinati magistralmente dai volontari del CSI Vallecamonica, hanno sperimentato sport non convenzionali, percorsi di agilità e prove di coordinazione nel campo sportivo. Gli studenti delle medie, invece, grazie alla presenza degli animatori di Pitoti Ludici, hanno potuto giocare in classe, con numerosi giochi in scatola sperimentando come la scuola possa essere un luogo in cui “fare altro”. In questa occasione, è stato presentato anche il Monopoli Ecologico, progetto della Commissione Ambiente che, dopo averne elaborato regole e struttura, l’ha voluto condividere con i ragazzi e l’ha messo a disposizione in prestito, come un libro, disponibile in biblioteca a Malegno. Uno dei sogni, che rimane come obiettivo per il futuro, è di trasformare pian piano il Festival in un momento dedicato principalmente al gioco. Vedremo se il 2024 sarà l’anno fortunato… 

Scuola - La scuola è stata al centro dell’interessante presentazione del libro “Lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana”. L’autrice, Marilena Humouza Delli, ospite a Malegno in occasione anche del Festival Abbracciamondo, ha raccontato la sua esperienza di madre e prima ancora di alunna afrodiscendente a scuola. Un racconto reale di cosa significa subire razzismo fin da bambini, nel contesto classe, con gli insegnanti e negli argomenti studiati. Una testimonianza che ha spostato l’attenzione sul tema culturale, stimolando maggiore attenzione a come ci esprimiamo, a cosa leggiamo, a come ci comportiamo con le altre persone. Dalla scuola, bisogna ripartire, anche e soprattutto con un obiettivo educativo che sia in grado di coinvolgere tutti: insegnanti, genitori, alunni. 

Storia - L’edizione del Festival Educazione 2023 voleva anche essere il momento per inaugurare, finalmente, il percorso raccontato de “La storia della volpe”. Il titolo forse vi dice poco, ma si tratta di una storia partecipata, scritta grazie al contributo di bambini e bambine ormai qualche anno fa e diventata a tutti gli effetti un libricino che, durante il festival, è stato consegnato a tutti gli alunni e alunne delle scuole di Malegno. Il percorso è stato finanziato da Fondazione Cariplo “Per il libro e la lettura” (2021) e il contributo di Fondazione Comunità Bresciana (Bando sociale 2022) e Regione Lombardia (Bando centri estivi). 

I ragazzi autori della storia, ormai grandi e frequentanti le scuole medie, hanno raccontato a dicembre, durante la consegna delle borse di studio, il loro percorso di come sono arrivati a costruire il racconto e ambientarlo tra i boschi di Malegno, in particolare tra i sentieri vicini al Put de le camere. 

In primavera del 2024, sistemeremo dei cartelli che riprendono il percorso e accompagnano camminatori e visitatori, attraverso il sentiero del Put, con il racconto scritto dai ragazzi e dalle ragazze. 

Il Festival ha visto anche la consegna degli alberi della cicogna ai nuovi nati di Malegno e si è concluso poi con la mondolata in Pedena, organizzata da E20 e il contributo degli Alpini e del GEM. Un ringraziamento di cuore a loro, agli insegnanti della scuola, alle associazioni e alle realtà che durante tutto l’anno collaborano per i servizi educativi. 

Dario Pezzoni

Brevi news dalla biblioteca: tanti eventi per vivere un luogo … diversamente

Quest’ultima parte dell’anno ha visto la nostra biblioteca e il gruppo Cultura molto attivo, con delle iniziative rivolte a tutti, dai grandi ai piccini. Partendo dall’estate, abbiamo accompagnato un gruppo di bambini e genitori ad osservare la luna e le costellazioni in località Isola: la serata è stata organizzata in collaborazione con LandsEscape Italia – GAE e ha permesso di poter osservare al meglio il cielo stando a pochi passi dal paese. È stata una serata molto interessante ed istruttiva. 

Sempre dedicata ai bambini, è stata organizzata una serata di animazione con i truccabimbi: sul più bello, ha iniziato a piovere e ci siamo rifugiati in biblioteca, anche e soprattutto per evitare che i trucchi si… squagliassero con la pioggia!

Belli e partecipati anche gli incontri di Kamishibai e il workshop di tecnica Manga; quest’ultimo sicuramente verrà riproposto anche nel 2024, per permettere anche ad altre persone di partecipare. A Settembre abbiamo assaggiato di thè pregiati provenienti dalla Cina orientale e, alcuni, dal Darjeeling. Ad accompagnarci nella degustazione, era presente un’esperta sommelier. 

Molto toccante la serata di presentazione del libro scritto da Virginia Bruna “La forma dell’amore”. Lo sta presentando in Valle Camonica in questo periodo e abbiamo avuto l’onore di ospitarla in una delle prime serate. 

Ultimo evento, riproposto anch’esso dopo il successo dello scorso anno, è stata la Notte dei Pupazzi in biblioteca: per una notte, insieme ai bambini dell’asilo e della scuola primaria, le stanze si sono riempite di giocattoli e peluches colorati e … morbidissimi! 

L’intenzione è di proseguire nell’organizzare alcune di queste iniziative e altre, che possano nascere come idee anche dagli incontri o dagli eventi stessi. Ci piacerebbe vivere lo spazio della biblioteca sempre più come uno spazio accogliente e in grado di accogliere diverse tipologie di proposte: aula studio, piccoli eventi, degustazioni, cineforum, attività con giochi in scatola e molto altro. 

Gruppo Cultura

Premio Mites

19° Premio 

"Mites Terram Possident"

per la solidarietà e per la pace 30 Novembre 2023 a 

Fabrizio Minini 

Motivazione: 

"Professionista dell'aiuto ed appassionato dell'umano, costruisce pace nei luoghi di conflitto, a servizio di ogni essere umano vittima della guerra"

ALÀ ARTICIOK… A Malegno abbiamo un carciofo tipico!

“Alà articiok” era ed è ancora un modo di dire per definire un tipo un po’... che da 0 a 100 arriva magari solo a 98 oppure un tipo scherzoso oppure ancora come sinonimo di “scappellotto”. 

A Malegno, possiamo dire dalla nascita dei tempi, si è sempre coltivato questo tipo di frutto. I nostri testimonial ne sanno qualcosa: 

Fausto, Felice, Vittorio e Ottavio, quando siamo andati a trovarli, hanno confermato che le loro ceppaie di carciofi erano state date come eredità dai padri dei loro padri e che quindi, proprio in paese, si trovano piante… centenarie! 

Dalle loro interviste, si capisce che il gusto del carciofo di Malegno è più saporito e amaro rispetto a quelli commerciali o coltivati anche solo nella zona del lago di Iseo (bassa Vallecamonica); la forma risulta più piccola e la spinosità è media. La produzione è tardiva, rustica e adatta al regime biologico, con un fiore che varia dal rosso al violetto. 

Gli agricoltori intervistati concordano nel raccontare che veniva coltivato in tutte le aree del comune di Malegno, terrazzate ed esposte al sole; spesso veniva associato ai terrazzamenti coltivati a vite, in quanto la pianta sembra ricevere beneficio dalla vicinanza delle pietre dei muretti a secco. 

Il consumo principale era ed è in “impinzimonio” (con condimento di aceto/olio/sale) previa bollitura o crudo quando raccolto molto in anticipo rispetto alla fioritura. 

A confermare quanto raccontato dai nostri testimonial, ci ha pensato lo studio dell’Università degli studi di Milano e più precisamente del Centro di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna - Ge.S.Di.Mont. 

Con un lavoro sull’analisi delle caratteristiche morfologiche del capolino e sull’identificazione e sulla quantificazione del contenuto dei principali principi attivi, attraverso anche il confronto di quattro varietà di carciofo, si è giunti al risultato di una caratterizzazione di una cultivar di carciofo specifica, coltivata sul territorio di Malegno. 

Possiamo quindi affermare, grazie alla testimonianza dei nostri agricoltori e allo studio dell’Università di Milano, che Malegno ha un carciofo tipico che presto, anche grazie a questo lavoro, vedrà la sua diffusione negli orti del paese, in cucina e anche sotto-forma di digestivo, dato che l’ultimo “sforzo” chiesto ai nostri agricoltori è stato quello di accompagnarci nell’assaggiare quello che potrebbe diventare, tra qualche mese, un digestivo al gusto di… Articiok di Malegno! 


L‘amministrazione comunale Augura a tutti Buon Natale e Felice anno nuovo

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Ultimo aggiornamento
15 gennaio 2024