Il Mosaico - Anno 2010 - 1
01 dicembre 2010
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Malegno dà il via: parco fotovoltaico in Creone
È stata presentata durante una conferenza pubblica lo scorso 28 dicembre l’idea della realizzazione a Malegno di un “parco fotovoltaico”.
Si tratta in sostanza della realizzazione di una centrale elettrica a pannelli fotovoltaici. Il comune di Malegno, visto il quadro complessivo della situazione della finanza pubblica che sta mettendo in difficoltà tutti i comuni, e che non lascia presagire nulla di buono per il futuro, deve avere tra i propri obiettivi quello di una maggiore autonomia economica rispetto ai trasferimenti dallo stato.
Autonomia che molti comuni perseguono attraverso l’imposizione di nuove tasse.
In questo preciso momento gli investimenti più sicuri dal punto di vista economico ed anche più eticamente corretti in termini di rispetto dell’ambiente, sono certamente quelli che hanno a che fare con le fonti energetiche rinnovabili:
- Nel settore idroelettrico, che è quello considerato ancora più forte, c’è ancora spazio per qualche iniziativa (stiamo ragionando di un piccolo impianto che sfrutti lo scarico della centrale Enel), ma diciamo che la risorsa idrica è già complessivamente ben sfruttata.
- Sull’eolico ci sembra di poter dire che non siamo certo in una condizione ottimale, anche se la tecnologia ci sta mettendo sotto gli occhi dei prodotti interessanti e speriamo che ne vengano sviluppati di ancora più interessanti.
- Il fotovoltaico rappresenta una possibilità concreta , in quanto siamo in una zona geograficamente buona, oggi costa (relativamente) poco e la normativa mette a disposizione dei contributi economici di tutto interesse.
Abbiamo quindi scelto di puntare sul fotovoltaico, senza nascondere che se questo tipo di soluzione ha dei pregi, ha anche dei difetti, ed il principale è il difficile inserimento di questo tipo di installazioni nell’architettura storica e nel paesaggio rurale.
L’amministrazione comunale, si è lanciata quindi nella sfida della realizzazione di un grosso impianto fotovoltaico (circa 820 kw) che soddisfi, non tanto e non solo, le esigenze energetiche della comunità, quanto quelle economiche, nell’ottica di compensare la progressiva diminuzione di entrate da trasferimenti statali e poter continuare ad erogare i servizi propri di un’amministrazione moderna. Il primo nodo da sciogliere è stato quello della localizzazione dell’impianto. Abbiamo individuato la loc. Creone come luogo ottimale, in quanto ben insolato, pianeggiante, dotato già di cabina di trasformazione a media tensione e di elettrodotto e soprattutto in quanto zona non soggetta a vincolo ambientale.
Si tratta di una zona in cui le aree sono però tutte private. È nata così l’esigenza di un coinvolgimento dei proprietari delle aree. Immaginavamo la possibilità di un coinvolgimento anche degli altri cittadini, o attraverso la creazione di una società per azioni ad azionariato diffuso, o con altra forma di investimento, ma ad oggi questo rimane un nodo irrisolto, in quanto non ci sono i tempi per la creazione della società, e i contatti informali avuti con diversi istituti di credito non hanno permesso di trovare una soluzione diversa.
Quindi ad oggi l’idea è di una realizzazione diretta da parte del comune dell’impianto su aree che il comune stesso prende in affitto per 20 anni, finanziandolo con un leasing.
L’impegno è quello di ridurre comunque al minimo l’impatto “visivo” dell’impianto, e di un utilizzo delle aree davvero “temporaneo”. L’idea è quella di ridurre al minimo le opere strutturali (esistono pannelli che si fissano al terreno senza l’uso di calcestruzzo) in modo che al termine dei 20 anni di esercizio, i terreni possano eventualmente essere restituiti “intatti” ai legittimi proprietari. Si tratta certamente di un’opera di grosse dimensioni (preliminarmente è previsto un costo di 2.750.000 euro) l’impianto però dovrebbe portare nelle casse comunali mediamente 120.000 euro all’anno per 20 anni “puliti”, quindi avendo già detratto il pagamento del leasing, degli affitti, delle assicurazioni e delle manutenzioni.
120.000 euro che potranno essere impegnati sui capitoli di bilancio più necessitanti di integrazione (spesa sociale, scolastica, manutenzione del territorio, ecc..).
Per poter ottenere i benefici previsti dalla normativa attuale (conto energia) è però fondamentale fare alla svelta, in quanto sicuramente l’anno prossimo le condizioni di incentivazione cambieranno.
Puntiamo quindi ad avviare i lavori entro il mese di luglio e ad allacciare l’impianto alla rete elettrica nazionale entro il 31 dicembre 2010.
Il Sindaco
È in partenza il piedibus!
Partirà da Maggio il Piedibus, un servizio per gli alunni della scuola Primaria voluto dalla nostra Amministrazione Comunale, in stretta collaborazione con l’Istituto comprensivo “G. Bonafini” ed il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl VallecamonicaSebino.
Cos’e’ il piedibus?
Il Piedibus è un autobus che va a piedi, formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila. Il Piedibus, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato. Si tratta di un servizio, gratuito, già molto diffuso in alcuni paesi stranieri, che anche altri comuni limitrofi hanno attivato con risultati positivi.
Perchè istituire il piedibus?
- Movimento: Il Piedibus dà la possibilità a ognuno di fare del regolare esercizio fisico. È dimostrato che i bambini più sono attivi e più diventeranno adulti attivi. Solo 15 minuti di tragitto a piedi per andare e tornare da scuola può costituire la metà dell’esercizio fisico giornaliero raccomandato per i bambini.
- Sicurezza: I bambini che vanno a scuola con Piedibus sono parte di un gruppo grande e visibile sorvegliato da adulti e accompagnato in tutta sicurezza. Ciò rassicura i genitori che non si fidano a mandare i loro figli a scuola da soli. L’Istituto comprensivo “G.Bonafini” ha già attiva un’assicurazione che copre anche il tragitto casa-scuola dei bambini.
- Educazione stradale: Il Piedibus aiuta i bambini ad acquisire “abilità pedonali”, così quando inizieranno ad andare in giro da soli saranno più preparati ad affrontare il traffico.
- Socializzazione: Il tragitto a scuola dà la possibilità ai bambini di parlare e farsi nuovi amici; quando arriveranno a scuola avranno fatto la loro chiacchierata e saranno più pronti a far lezione.
- Ambiente: Ogni tragitto percorso a piedi aiuta a ridurre la concentrazione di traffico attorno alle scuole, questo aiuterà a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare l’ambiente a beneficio di tutti.
- Respirare meglio: Le ricerche hanno dimostrato che percorrere un beve tragitto in automobile ci espone di più all’inquinamento dell’aria che non andando a piedi! Usando i Piedibus i bambini potranno respirare aria più pulita e risvegliarsi, prima di sedersi in classe a lavorare.
- Diminuire il traffico: Chi deve transitare attorno al piazzale Caduti in guerra attorno agli orari di entrata ed uscita dei ragazzi da scuola conosce quanto siano pericolosi e caotici quei momenti. Con l’istituzione del Piedibus riteniamo si possa rendere più agevole e meno rischioso transitare in quei tratti stradali.
Come funziona il piedibus?
Il Piedibus funziona come un vero autobus, con un suo itinerario, degli orari e fermate precise e stabilite. Il Piedibus presta servizio tutti i giorni, con qualsiasi tempo, secondo il calendario scolastico. I bambini si fanno trovare alla fermata per loro più comoda indossando una pettorina ad alta visibilità. Se un bambino dovesse ritardare sarà responsabilità dei suoi genitori accompagnarlo a scuola. Il Piedibus è sotto la responsabilità di due adulti uno “autista” ed uno “controllore”. L’adulto “controllore” compila un “giornale di bordo” segnando i bambini presenti ad ogni viaggio. Anche i bambini che abitano troppo lontano per raggiungere la scuola a piedi possono prendere il Piedibus, basterà che i genitori li portino ad una delle fermate. I genitori responsabili di ogni singolo Piedibus, ne garantiscono l’avvio e il mantenimento.
I volontari adulti
Il Piedibus funziona se c’è un gruppo di volontari che dà la disponibilità di un po’ del proprio tempo per accompagnare i ragazzi nel tragitto casa-scuola. Se tutti gli alunni della scuola Primaria di Malegno aderissero si potrebbero istituire fino a 4 “linee” del Piedibus (con partenza da Via Campello, da via Lanico/Cava, da Via Valeriana/Centro storico e da via Besseto/Fontana). Per poterlo fare, chiediamo a tutti i genitori, nonni, zii, fratelli maggiori (maggiorenni) e amici che riescono di dedicare alcuni momenti (stimabile in circa tre quarti d’ora per tratta) di dare la propria adesione.
Paolo Erba
24 Aprile 2010 - ore 20.00 «fiaccolata della liberazione» - Un modo differente di celebrare la Festa della Liberazione
- con partenza da Via Sergola (nel cuore del centro storico di Malegno)
- arrivo sul colle di Barberino (appena sopra Cividate Camuno)
- canti resistenziali, testimonianze e interventi dei sindaci
L’Amministrazione comunale di Malegno tiene in alta considerazione la ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione.
Mai come oggi abbiamo bisogno di riscoprire i valori fondanti della nostra convivenza civile. Quest’anno la commemorazione ufficiale si svolgerà a Breno nella giornata di domenica 25 aprile, con partecipazione di tutti i Comuni da Piancogno a Capo di Ponte. Malegno si è candidato ad ospitare la prossima commemorazione del 2011, anno in cui cadrà altresì il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Abbiamo così però ritenuto di potere e dovere mettere in campo già quest’anno una iniziativa capace di riattualizzare lo spirito e le ragioni che spinsero tanti nostri progenitori ad aderire e a sostenere le formazioni partigiane o a sfidare, da soldati, l’internamento nei terribili campi di concentramento nazisti per aver rifiutato di proseguire la dissennata guerra mussoliniana.
Abbiamo così concepito l’idea di congiungere due luoghi simbolici di Malegno e di Cividate con una fiaccolata da via Sergola, dove era nascosta la radio ricetrasmittente clandestina del gruppo C8 del Comandante Cappellini, al colle di Barberino nel territorio di Cividate Camuno, dove c’è la cappella dedicata ai partigiani caduti per riconquistare la pace, la libertà e la democrazia. La nostra idea è piaciuta al Comitato Organizzatore dei nove Comuni (Malegno, Cividate, Borno, Ossimo, Piancogno, Esine, Berzo Inferiore, Bienno e Prestine), alle associazioni partigiane (Fiamme Verdi ed ANPI), all’Amministrazione comunale cividatese e all’associazionismo operante in entrambi i Comuni.
Confidiamo nel fatto che sia apprezzata anche dai nostri concittadini e che veda una massiccia partecipazione di popolo.
L’appuntamento è quindi al 24 aprile a partire dal centro storico di Malegno, alle ore 20.00 (via Sergola e vie limitrofe) da cui partirà la fiaccolata che si congiungerà con la delegazione cividatese in Piazza Fiamme Verdi di Cividate Camuno e da lì si risalirà fino al colle di Barberino.
Pier Luigi Milani
L’unione (di comuni) fa la forza
Uno dei più importanti strumenti che oggi i comuni hanno a disposizione per il miglioramento della propria efficienza e per erogare quindi servizi migliori a costi contenuti è quello della “unione di comuni”. Oggi sia lo Stato che la Regione destinano cospicui finanziamenti a quei comuni che si mettono insieme a gestire determinati servizi.
In Vallecamonica abbiamo già alcuni esempi di unioni esistenti ormai da diversi anni: l’unione dei comuni dell’alta Vallecamonica (che vede insieme Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza D’Oglio, Incudine e Monno), l’unione dei comuni della Valsaviore (Saviore dell’Adamello, Cevo, Berzo Demo, Cedegolo, Sellero) e l’unione di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Unione di comuni non significa “fusione” dei comuni: ognuno mantiene il proprio Municipio, il proprio Sindaco, il proprio Consiglio Comunale, ma delega all’unione la gestione di determinati uffici e servizi per almeno dieci anni. Ad esempio: illuminazione pubblica, assistenza scolastica, viabilità, musei, biblioteche, servizi cimiteriali, tributi, polizia locale ecc. Si tratta di una opportunità resa ancora più appetibile dal fatto che la Ragione ha tolto i finanziamenti ad ogni altra forma di gestione associata di servizi, riconoscendo a tal fine solo le “Unioni di Comuni Lombarde”.
Anche nella media Vallecamonica ci si sta guardando intorno per capire quali aggregazioni potrebbero essere ottimali. Un primo tentativo a dire il vero era stato tentato alcuni mesi fa dall’amministrazione di Angolo Terme per unire i comuni da Pisogne a Malegno.
Oggi il comune di Malegno sta valutando l’ipotesi concreta di una unione di comuni con Breno e Niardo, mentre, Cividate ha mostrato delle riserve e Losine e Braone sembrano intenzionati a dar vita ad una unione che arrivi fino a Capo di Ponte. Si tratterebbe certamente non solo di un atto burocratico in quanto l’entrare in una unione di comuni rappresenterebbe un passaggio culturale molto importante sia per gli amministratori comunali che per la struttura comunale che naturalmente per i cittadini.
Riteniamo però che i tempi per questo passaggio possano essere maturi e attraverso un percorso di informazione e approfondimento che inauguriamo con questo breve articolo, ma che non si esaurisce certo qui, possiamo affrontare anche questa nuova e importante sfida con coraggio e con la consapevolezza che il motto “l’unione fa la forza” non è stato ancora messo in discussione da nessuno.
Il Sindaco
Un anno di eventi
Sembrerà strano, ma un piccolo paese come Malegno ha un grande patrimonio al suo attivo: il volontariato. Ne sono testimonianza le tante associazioni presenti nel paese che creano aggregazione, confronto e animazione per il nostro centro abitato. Ecco l’idea e la necessità, da parte dell’amministrazione, di coordinare le varie proposte. A inizio anno abbiamo voluto incontrare i responsabili delle associazioni con l’intento di stilare un calendario. L’incontro è stato positivo diventando anche momento di confronto e collaborazione. Per quanto riguarda l’amministrazione vengono riconfermati gli eventi dello scorso anno: DeGustibus a luglio, Notte Bianca a settembre e Festa S. Andrea a Novembre. Vista la risposta positiva dei cittadini sia in termini di partecipazione che di disponibilità abbiamo in programma una nuova manifestazione per l’estate: Cascinando, camminata nei boschi di Malegno alla riscoperta di luoghi, cascine e antichi sapori.
Augurando a tutti un anno all’insegna dello stare insieme, vi aspettiamo numerosi.
Il Consigliere Delegato Federico Lo Bracco
Appuntamenti - in biblioteca
«Paura oltre la cisa»
Romanzo di Giacomo Sebastiano Retico
Giovedì 15 aprile 2010 - ore 20.30
Dopo un primo ciclo di tre incontri con l’autore negli ultimi mesi del 2009 (“La carneficina” di Francesco Inversini, “La guerra di Caio” di Roberto Betz e “Oggi a me, domani a te” di Giannino Botticchio), la Biblioteca ha riproposto per i primi mesi del 2010 un secondo ciclo di incontri (“La Cattastrofe” di Duilio Faustinelli, “Il cotonificio Olcese Veneziano” di Clementi e Mastaglia e “Paura oltre la Cisa” di Giacomo Pedersoli).
Un’occasione ghiotta per chi vuol conoscere gli autori locali di storie, memorie e racconti.
Il «pre corso di battitura artistica del ferro»
slitta ad ottobre
Gli interessati sono pregati di far pervenire la propria adesione entro il 10 settembre 2010.
Il corso, articolato in dieci lezioni, sotto la guida di Luigi (Gino) Baffelli, si concluderà col rilascio dell’attestato di frequenza da parte del direttore scientifico del Museo Le Fudine.
Parliamo ancora di acqua
Dopo il Consiglio Comunale del 19 gennaio scorso nel quale con voto unanime si è proceduto alla modifica dello Statuto Comunale inserendo all’art. 3 che “Il Comune nel rispetto dei principi costituzionali impegna la propria azione nel riconoscere che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, che il servizio idrico è un servizio privo di rilevanza economica e che la sua gestione deve essere lasciata in capo alle comunità locali”; E dopo che in quello stesso consiglio investimmo i presidenti di Comunità Montana e Consorzio BIM, gentilmente intervenuti, della responsabilità di trovare una soluzione unitaria sul problema della gestione del servizio idrico in Vallecamonica, qualcosa si è mosso.
Il 22 febbraio si è svolta una partecipata assemblea dei Sindaci, nella quale tutti hanno convenuto sull’opportunità di trovare una posizione comune e hanno anche minimamente definito quale dovesse essere questa posizione comune.
La proposta che i presidenti degli enti comprensoriali andranno a fare all’autorità d’ambito territoriale, cioè all’organismo che secondo la legge decide della gestione dell’acqua pubblica, dovrebbe prevedere per la Vallecamonica la richiesta di una gestione autonoma attraverso una società pubblica, una “tariffa” speciale per la montagna (o più probabilmente una franchigia sul pagamento del consumo di acqua), una revisione del piano degli investimenti.
Queste richieste muovono dalla semplice considerazione che i comuni e i cittadini di montagna sono svantaggiati e penalizzati rispetto a tutta una serie di servizi: sanitari, scolastici, culturali, per non parlare della crisi occupazionale che da noi è più forte che altrove. Chiedere che sull’acqua si possa in minima parte compensare questi svantaggi con la concessione di piccoli “privilegi” appare una cosa di buon senso.
Nel frattempo, mentre questa proposta viene elaborata e portata all’attenzione degli interlocutori, i diciassette comuni (tra cui anche Malegno) che dovrebbero subire un nuovo commissariamento cercheranno di “resistere” ricorrendo al tribunale amministrativo regionale contro la nomina dei commissari. Infatti, ricorderanno tutti che il Consiglio Comunale di Malegno per ben tre volte decise di non approvare la convenzione che “passava” all’ambito territoriale della provincia di Brescia la competenza per la gestione del servizio idrico e che la delibera era stata adottata in via sostitutiva da un commissario nominato dalla Regione. Contro quella delibera ricorremmo al TAR, che però ad oggi non si è ancora pronunciato.
Nella delibera approvata dal commissario stava scritto che il Sindaco avrebbe poi sottoscritto gli atti relativi alla convenzione, atti che, coerentemente con le indicazioni del Consiglio Comunale, non ho sottoscritto.
Quindi riparte la procedura di nomina di un commissario che possa sostituirsi al Sindaco per firmare.
La situazione che si è venuta a creare oggi è per certi versi più grave, e per altri più paradossale di prima. L’approvazione del decreto Ronchi sui servizi pubblici, obbliga gli ambiti territoriali alla privatizzazione della gestione dell’acqua, per ora almeno al 40% poi tra qualche anno il privato dovrà salire al 60% e quindi potrà controllare la gestione di questa importante risorsa.
Quindi ci ritroveremmo a privatizzare un servizio che non è un servizio qualsiasi ma quello della gestione dell’acqua, che dovrebbe essere patrimonio di tutti e allo stesso tempo a dover pagare delle tariffe molto più alte di quelle attuali perché quelle deliberate dall’autorità d’ambito aumentano dagli attuali 0.50 euro al metrocubo fino a 1.30 euro al metrocubo. Credo che pagare di più per far finire questi soldi nelle tasche di un privato, quando oggi abbiamo un servizio di tutto rispetto a costi contenuti, per la gestione di un bene cha abbiamo fortunatamente in abbondanza, sia una cosa alla quale ci si deve opporre in ogni modo.
Va detto che è in discussione nel momento in cui scrivo la conversione in legge di un altro decreto (c.d.Calderoli) che prevede la soppressione degli ambiti territoriali ottimali e che dà la possibilità alla Regione di decidere a chi affidare la gestione, molto probabilmente saranno le province e quindi molto poco cambierà.
Non resta che sperare che l’iniziativa dei sindaci camuni porti a qualche risultato positivo.
La Giunta Comunale
Approvato il bilancio comunale previsionale 2010
Il Consiglio Comunale riunitosi il giorno 2 marzo ha approvato il bilancio di previsione 2010 e il bilancio pluriennale (2011-2012).
Il primo bilancio di questa nuova amministrazione non si discosta molto dai precedenti, in quanto a determinarlo è principalmente la scarsità di risorse economiche più che la possibilità di definire le proprie scelte amministrative. Si sta lavorando per dare ai bilanci degli anni a venire delle entrate più consistenti e certe: In primo luogo attraverso la realizzazione del parco fotovoltaico in loc. Creone di cui si trova notizia a pag.1; poi attraverso la rideterminazione dell’ICI a carico dei grossi impianti produttivi idroelettrici che oggi appare decisamente inadeguata; e quindi attraverso la realizzazione di una unione di comuni che possa accedere ai consistenti finanziamenti statali e regionali specifici per questo tipo di iniziativa (vedi a pag. 4). In attesa che queste iniziative possano portare a dei risultati si è optato per un bilancio fatto prevalentemente di risparmi. Risparmi che tuttavia non toccano quelli che riteniamo essere i servizi essenziali da erogare ai cittadini.
Dal punto di vista dell’imposizione fiscale-tributario non cambia nulla, sono confermate le aliquote ICI, non varia la tassa per i rifiuti, non si introducono nuove tasse.
Pur con le limitate risorse a disposizione si è cercato di tenere ben presenti gli obiettivi dell’amministrazione che sono: il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la valorizzazione del patrimonio comunale.
Abbiamo così definito una serie di iniziative che tendono alla realizzazione di questi obiettivi e che riportiamo sinteticamente: L’approvazione del PGT consente oggi di concentrare gli sforzi di programmazione attorno alla definizione di procedure per rendere possibili e utili gli strumenti della perequazione e della compensazione. I lavori per la realizzazione del centro diurno integrato sono ultimati, abbiamo il preventivo per la fornitura degli arredi, che completeremo in breve tempo. Abbiamo avuto delle importanti rassicurazioni sulle procedure di accreditamento regionale della struttura, in quanto essendo la struttura stessa stata realizzata con un contributo regionale la regione è impegnata ad accreditarla rapidamente.
Anche per il 2010 abbiamo sottoscritto la convenzione con l’ANCI regionale per i progetti sul servizio civile volontario sia in campo culturale che sociale.
La nuova commissione pace, diritti ed intercultura, sta lavorando alla preparazione della 10° edizione della Festa Abbracciamondo. Verrà organizzata la partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi.
Sul fronte della manutenzione delle strade esterne, essendo quest’anno la strada del monte interessata sia dagli interventi previsti sulla viabilità intercomunale, sia dagli interventi “compensativi” da parte dell’enel concordati al momento del rilascio delle autorizzazioni per il rifacimento delle condotte, si opta per destinare adeguate risorse alla viabilità intercomunale di Montepiano. È stato pubblicato un bando dalla regione Lombardia per il finanziamento di opere pubbliche nei comuni fino a 5000 abitanti. I fondi a disposizione non sono illimitati, ma essendo la immediata cantierabilità uno degli elementi premianti per i progetti su cui si richiede il contributo, pare opportuno candidare il progetto della strada e parcheggi di Campello, il progetto della realizzazione del marciapiede al bivio con via S. Antonio e il progetto della realizzazione dell’illuminazione del tratto tra il passaggio a livello in loc. Isola e il Ponte Minerva. Sostanzialmente con i soldi oggi destinati solo alla strada e parcheggi di via Campello potremmo finanziare tutte e tre le opere.
Si è inoltre raggiunto l’accordo con i privati per la realizzazione di un breve ma molto importante tratto di marciapiede di fronte al bivio per Borno. Il progetto è al vaglio dell’amministrazione provinciale.
La biblioteca comunale prosegue il proprio lavoro nelle tradizionali attività di invito alla lettura e di presentazione di pubblicazioni locali. È prevista la pubblicazione di un nuovo numero de “Le voci di Malegno” incentrato sulla ricerca scolastica sui toponimi.
Su proposta della commissione di gestione dei Musei verranno riproposti gli incontri “antiruggine” ed un corso per la battitura del ferro, mentre il museo Lambich ospiterà almeno tre incontri con musica, letture e degustazione di prodotti vitivinicoli.
Saranno in primo luogo sostenute e possibilmente sviluppate le quattro principali iniziative culturali e di promozione (De Gustibus, Festa Abbracciamondo, Notte Bianca, Sagra Patronale) ma saranno anche promosse delle nuove iniziative come ad esempio “Cascinando” (passeggiata gastronomica per i monti di Malegno), oltre ad alcune gite e a iniziative legate ai più importanti eventi dell’anno come ad esempio la proiezione di partite in occasione dei mondiali di calcio. Si riproporrà inoltre l’adesione al circuito musicale del Clusone Jazz Festival.
La giunta comunale ha presentato con soddisfazione questo suo primo bilancio di previsione, ritenendo di aver saputo far fronte alle sempre più difficili condizioni economiche nelle quali versano i comuni, con responsabilità ed equilibrio.
La Giunta Comunale
Le novità della raccolta dei rifiuti a Malegno
Come ormai tutti sanno è stata attivata dal mese di febbraio la raccolta di una nuova tipologia di rifiuto e cioè del cosiddetto “umido”.
Con la parola umido si definisce una particolare tipologia di rifiuto composta da scarti alimentari, frutta e verdura.
Si tratta quindi di una grande quantità di rifiuti che quotidianamente produciamo e che da ora non è più un vero e proprio rifiuto in quanto non finisce più in una discarica o ad un termovalorizzatore, ma ad un impianto che funziona come un grande composter e trasforma il rifiuto umido in concime.
I vantaggi per l’ambiente sono evidenti (i termovalorizzatori, per quanto moderni ed efficienti bruciando i rifiuti inquinano) e se ci sarà una buona risposta dei cittadini potrà anche diminuire il costo che annualmente sosteniamo per lo smaltimento dei rifiuti. Infatti se il costo per la raccolta e lo smaltimento del rifiuto indifferenziato (quello che mettiamo nel sacco nero o grigio) è di circa 290 euro alla tonnellata, per la raccolta e lo smaltimento dell’umido il costo è di circa 90 euro alla tonnellata più un costo fisso di 16.500 euro.
Fatti due conti, se toglieremo dai rifiuti indifferenziati almeno circa 85 tonnellate di umido registreremo una diminuzione dei costi.
Questo risultato in base ai dati riscontrati sui comuni che hanno avviato prima di noi questo tipo di raccolta (Bienno ed Esine) pare davvero alla nostra portata e i dati sulle prime raccolte fatte a Malegno sono confortanti.
Va però aggiunto che questo tipo di iniziative devono essere messe in campo non solo per un pur doveroso senso di rispetto verso l’ambiente in cui viviamo (l’aria inquinata dai rifiuti che bruciamo la respiriamo noi) ma anche perché la normativa nazionale prevede il raggiungimento di percentuali di raccolta differenziata sempre più alte (65% entro il 2012) e per i territori che non raggiungono tali obiettivi sono previsti dei sovrapprezzi del 20% rispetto al costo di conferimento alle discariche e ai termovalorizzatori, (nel conto fatto sopra andrebbe aggiunto anche questo fattore).
Nel 2009 il comune di Malegno ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata del 41%. Percentuale di tutto rispetto se confrontata con la media camuna, ma non ancora sufficiente a raggiungere i minimi previsti dalla legge.
Sempre dall’esame dei dati della produzione dei rifiuti 2009 salta all’occhio però una anomalia: nonostante il numero della popolazione residente sia diminuito di alcune decine, e nonostante il 2009 sia stato un anno di crisi per le attività produttive, complessivamente i rifiuti prodotti a Malegno sono aumentati di 6,5 tonnellate. Si tratta di un segnale preoccupante al quale occorrerà cercare di dare risposta. Ci scusiamo se durante il cambiamento della tipologia di raccolta son sorti alcuni disagi e chiediamo la vostra comprensione e collaborazione per risolverli al più presto.
In conclusione si riporta il calendario settimanale dello svolgimento della raccolta porta a porta, ricordando che presso gli uffici comunali è a disposizione ulteriore materiale informativo.
L’Assessore ai Servizi Bellesi Roberto
Dormi Professore...
Con la scomparsa del professore Gregorio se ne è andato un pioniere del dono del sangue della Vallecamonica, un pezzo di storia della nostra comunità di Malegno.
L’ho conosciuto come Maestro, come Sindaco, come Donatore e come Professore, ruolo che ha svolto per molti lustri con impegno, fedeltà e altruismo. Col cuore gonfio di affetto avremmo voluto che restasse ancora fra noi, ma la fragilità fisica del corpo ha vinto la forza incrollabile della mente.
I ricordi soffocano il cuore: tristi o sereni non importa... poiché tutti parlano del gusto della vita. Ci mancherà la sua robusta figura di uomo mite, ma profondamente determinato, ci mancherà il Professore... un uomo colto, uno studioso, un intellettuale che ha conosciuto il respiro profetico dello studio e della scuola, il peso della responsabilità politica, la dimensione rigeneratrice del volontariato.
Ci mancheranno i suoi appassionati appelli rivolti soprattutto ai giovani, le sue riflessioni in occasione delle feste sociali delle Avis, i suoi interventi scritti su opuscoli avisini, sempre appassionati e lungimiranti dove sapeva cogliere e trasmettere il senso pieno del nostro essere donatori.
Un intellettuale che non ha mai fatto pesare la sua infinita cultura e la sua intelligenza, un uomo di una profonda ricchezza umana che ha dedicato la sua vita al bene comune ed alla solidarietà.
Il professore sapeva esprimere alti concetti in modo semplice, chiaro, incisivo, virtù che appartiene a pochi. I suoi scritti, anche i più impegnati, scorrevano sempre come ruscelli.
Diverse volte l’ho sentito dire che ogni uomo deve lasciare ai posteri insegnamenti e messaggi. Non ho però ben capito se per “altri” intendeva la famiglia, la scuola o l’Avis.
Forse era una delle tanti frasi che rimangono sospese nell’aria, senza risposta.
Ecco... la risposta il professore Gregorio l’ha avuta il giorno delle sue onoranze funebri, attorno all’altare. È stata una risposta muta e corale che ci ha dato una lezione di vita. Tante erano le persone presenti, perchè in vita si è conquistato il rispetto, l’ammirazione e la stima di tutti, l’affetto di molti.
C’erano donne e uomini che sono stati suoi studenti in gioventù ed oggi, responsabilmente impegnati in molteplici campi del sapere, del lavoro, nella società civile e religiosa, gli hanno fatto onore. C’erano tantissimi avisini, dirigenti e non, giovani e meno giovani. Lui ci ha insegnato che l’Avis è una famiglia aperta ed unita, ci ha educato, con l’esempio, a volerle bene, a rispettare il dono anonimo e volontario del sangue.
Mentre abbracciamo commossi i suoi familiari, in particolare il figlio dr. Giorgio ed i suoi affezionati nipoti, ringrazio a nome del direttivo della sezione Avis di Malegno, per i tanti insegnamenti avuti.
Lo ricorderemo con tutta la stima e la nostra umana simpatia.
Dormi Professore... lo accompagni l’affetto che molti continueranno a nutrire per Lei...
Per il direttivo Avis Malegno
Luigi Baffelli
Felicitazioni a Luigi Baffelli
per l’elezione nel Consiglio Provinciale dell’Avis
L’amministrazione comunale, ritenendo di esprimere un sentimento condiviso, soprattutto tra i tanti donatori di sangue del nostro paese e di quelli vicini, si felicita con
Luigi Baffelli
per la brillante elezione nel Consiglio Provinciale dell’Avis e gli augura un fattivo lavoro.
Motoclub Sebino - Primo titolo italiano stagione 2010
Si è appena conclusa, con la disputa della sesta prova tenutasi domenica 14 Marzo a Foppolo, in bergamasca, la stagione del campionato Nazionale Motoslitte ed il Motoclub Sebino centra subito il bersaglio grosso conquistando con i suoi piloti Michael Pogna, Rolando Zanet e Mario Lanzetti il Titolo di Campioni Italiani a Squadre .Nelle classifiche individuali spiccano in ordine di categorie il secondo posto finale di Alessandro Comella nel Trofeo 500 cc. in sella alla Arctic Cat a soli due punti dal vincitore. Nella stessa categoria troviamo poi Matteo Taboni che chiude il campionato in terza posizione facendo da apripista alla scatenata banda di piloti quindicenni che fanno ben sperare per il futuro di questa durissima ed affascinante disciplina sportiva. I loro nomi sono Diego Poiatti, Marco Tognola e Miki Moles. Nella classe Trofeo 800 cc. buone prestazioni sono arrivate da Michele Ioli alla guida della Lynx che ha preso parte alle due ultime prove di campionato per fare la giusta esperienza in vista di un maggior coinvolgimento nella prossima stagione.
Nella Categoria dei Big della specialità il pilota di punta del Motoclub Sebino è Michael Pogna che si cimenta con le motoslitte nel periodo invernale per prepararsi al meglio per la stagione di Enduro , che lo vedrà sicuro protagonista in sella alle Ktm del Team Italia. Per lui la terza posizione finale nella classe Unica Internazionale e la quarta in quella Nazionale in sella alla Arctic Cat numero 23. In questa categoria dell’elite del Campionato Motoslitte abbiamo gli ottimi piazzamenti sempre a ridosso del podio di Riccardo Zanet con la Ski Doo e di Mario Lanzetti con la Lynx. Conclusa dunque al meglio la stagione delle Motoslitte per il Motoclub Sebino è già tempo di tuffarsi nel magico mondo dell’Enduro e subito arrivano le prime vittorie di categoria. Per i Mayor impegnati a Chieve (cr) per la prima di Regionale , il successo arriva da Carlo Bertoli in sella alla Husqvarna 300 2 t ed il Motoclub Sebino raccoglie la bellezza di otto podi proponendosi ancora una volta come il riferimento per la specialità del fuoristrada, mentre nella prima prova del regionale per le categorie Under 23 e Senior disputata una settimana più tardi e precisamente il 7 Marzo a Cerro al Lambro, i Sebino Boys del Presidente Costante Bontempi centrano tre vittorie con Manuel Pievani, Cristian Fiorini e la squadra di Club confermandosi la squadra da battere anche per la stagione 2010.
Associazione genitori insieme
L’Associazione “Genitori Insieme”, tra le varie, gestisce il servizio “Nido Famiglia” rivolto a bambini da 0 a tre anni presso la nuova struttura di via Marianna Vertua; svolge il “Minigrest estivo” per i bambini della scuola materna e, per alcuni anni, ha svolto l’attività “Ludoteca” sempre per i bambini della scuola materna.
Quest’anno scolastico si è scelto di sperimentare un nuovo servizio in luogo della “ludoteca”: “i laboratori”, gestiti da Eleonora, la nostra educatrice, con l’aiuto di Dania, la “volontaria” del servizio civile messa a disposizione dal Comune.
In particolare, nei mesi di novembre-dicembre 2009, si è svolto il laboratorio avente a tema “La ricerca dei 5 sensi” . Quest’ultimo è consistito in un “progetto ludico”, sviluppatosi in 10 incontri, che ha visto l’utilizzo della fiaba quale strumento per la drammatizzazione teatrale e la realizzazione di vari oggetti . In specifico, è stato proposto ai bambini un racconto che poi essi hanno tradotto in “mimo”, “imitazione”, “recitazione”, anche tramite la creazione di costumi. Non solo! Al fine di favorire lo sviluppo dei 5 sensi , sono state presentate le seguenti attività :
- realizzazione di collana morbida e bracciale duro (tatto);
- lo specchio magico, realizzazione di cornice di legnetti (vista);
- realizzazione di maracas sonore e bastone della pioggia (udito);
- realizzazione di corona di fiori profumati (olfatto);
- realizzazione di spiedini golosi e tartine gustose (gusto).
- realizzazione di un vaso;
- realizzazione di fascia tribale in tessuto;
- creazione di un totem;
- maracas sonore;
- Acchiappasogni;
- Bracciali e cavigliere sonore;
- Collana indiana;
- Quadretto; La partecipazione ai laboratori è stata molto significativa e molto gratificante per tutti noi.
- realizzazione della “mela” con pasta di sale;
- realizzazione della lanterna arcobaleno;
- realizzazione del nano “sempreimpiedi”.
Il Presidente
Patrizia Domenighini
Dal Gruppo Consigliare di minoranza «Malegno nel Cuore»
Tanti sono gli argomenti di cui si potrebbe discutere; avendo però a disposizione uno spazio limitato riteniamo opportuno esprimere la nostra opinione su quella che in questo momento è una iniziativa molto impegnativa per il nostro paese: la realizzazione del parco fotovoltaico in località Creone, un’opera/investimento del costo di circa 2.750.000,00 €.
Invero, tra le “opere pubbliche” che l’amministrazione intende realizzare vi è il predetto parco.
Il Progetto Preliminare è stato approvato dalla giunta in data 14.01.2010; in data 11.02.2010 vi è stata la pubblicazione del bando.
Di questa iniziativa si parla da alcuni mesi; ufficialmente dal 29 dicembre 2009 allorchè vi è stata l’assemblea pubblica presso la sala consigliare del nostro Comune, relatori l’Ing. Giovanni Milani, A.D. di Eni Power e il sig. Danilo Buzzi, Esperto Progettista e Installatore di Pannelli Fotovoltaici, legato ad una società trentina che si dedica allo studio, progettazione e installazione di impianti siffatti, i quali (per nostra fortuna a titolo gratuito- così ci è stato detto) hanno dedicato quasi due ore del loro tempo ai cittadini Malegnesi onde fornire:
- il primo indicazioni generali sulla produzione di corrente tramite pannelli fotovoltaici e sulle caratteristiche del contributo del GSE;
- il secondo, avvalendosi di una sorta di simulazione fatta con tanto di documentazione fotografica relativa alle aree su cui andrà ad insistere il parco, nonché di una bozza di Progetto redatta, ci veniva riferito, a titolo gratuito, da un geometra di Malegno, ha descritto indicativamente le caratteristiche di quello che sarà il parco fotovoltaico di località Creone dando, quindi, una prima idea anche dell’impatto ambientale che l’opera/ investimento di cui trattasi avrà.
Per quanto ci riguarda, per ragioni di salvaguardia paesaggistica, abbiamo caldeggiato la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del capannone della Riva ma, purtroppo, in data 16.02.2010 il Sindaco ci comunicava che la trattativa con la stessa non sarebbe giunta a buon fine (non per mancanza di volontà dell’attuale maggioranza consigliare) e che, quindi, si sarebbe proseguito l’iter della realizzazione del Parco da 820 KW in località Creone.
Dal nostro punto di vista l’iniziativa del fotovoltaico è buona; ci siamo però trovati a dissentire su alcune modalità con cui la maggioranza sta realizzando tale progetto.
È bene precisare che l’area su cui dovrebbe insistere il parco, di circa 15.000 mq e viene classificata dal PGT come area “di rilevanza paesaggistica a conduzione agricola tradizionale”, come zona a sensibilità paesistica molto alta “e posta al limite di un’area definita dal PTCP della Provincia di Brescia “come area di elevato valore percettivo connotata dalla presenza di fattori fisico ambientali”. Si tratta dell’unico altipiano rilevante presente nel nostro territorio.
Dalla lettura del progetto preliminare non risulta sia stato fatto uno studio preliminare relativo alle scelte localizzative del parco con riferimento alla valutazione di aree alternative.
L’impatto ambientale dell’opera sarà sicuramente negativo per cui riteniamo sia necessario prevedere opere di mitigazione , non minimali, delle quali non abbiamo ravvisato riferimenti nel Progetto Preliminare. Per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno segnalare alla Soprintendenza dei Beni Ambientali e alla Provincia la “criticità ambientale” dell’area auspicando che, in caso di parere positivo, introducano opere di mitigazione.
Non solo. Nel Progetto Preliminare non abbiamo trovato riferimenti allo smantellamento dell’impianto né una valutazione sullo smaltimento del medesimo onde consentire l’eventuale ripristino dello stato naturale dei luoghi, ci siamo perciò chiesti chi sarà a dover sostenere tali costi nonché chi sosterrà i costi per le opere volte al ripristino delle aree.
In punto precisiamo che le aree su cui dovrà insistere il parco, di proprietà di privati cittadini, tra cui un genitore di un componente della Giunta comunale, non vengono espropriate e/o acquistate dal Comune ma prese in affitto/costituzione di diritto di superficie dall’Amministrazione per un periodo di 20 anni, cioè per la durata del contributo del GSE.
L’attuale Maggioranza intende corrispondere ai proprietari delle aree un canone di 1 € x mq annui. Nel consiglio Comunale del 2.03.2010, in cui siamo stati chiamati, tra le altre, a discutere e ad esaminare il bilancio di previsione, abbiamo fortemente criticato sia l’assenza di previsione di opere di mitigazione ambientale sia la scelta di corrispondere ai proprietari di siffatte aree, tutte incolte, un “canone” secondo noi troppo alto; ciò in quanto, dal nostro punto di vista (supportato dalle Tabelle in materia di “Espropri” della Provincia di Brescia , applicate analogicamente alla fattispecie) il valore per l’ affitto e/o concessione del diritto di superficie di aree siffatte è pari a 25 centesimi/€ al mq, ovverosia ¼ di quanto l’attuale amministrazione intende corrispondere. Per farla breve, il nostro ragionamento in Consiglio Comunale è stato il seguente: se l’Amministrazione manterrà l’intendimento di corrispondere 1€ mq annui, un appezzamento di terreno pari a circa 5000,00 mq che, in caso di acquisto, ha un valore di mercato pari ad € 45.000/50.000, nell’arco dei vent’anni verrà a costare all’amministrazione € 100.000,00 circa solo per canoni di affitto /concessione diritto di superficie, il doppio del costo che si sosterrebbe ad acquistarlo (!) ; esteso il ragionamento predetto a tutta la superficie del parco i costi per l’Amministrazione saranno pari a circa €300.000,00, a fronte di una spesa di circa € 150.000,00 in caso di acquisto (smantellato il parco all’Amministrazione rimarrebbe il bene immobile) e di circa 75.000.000,00 € in caso di affitto e/o concessione diritto superficie a 25 centesimi /€ al mq annui. La nostra discussione del 2.03.2010, unitamente ad una certa disponibilità al dialogo dell’attuale maggioranza, ha portato ad un modesto cambiamento “di rotta” nelle scelte dell’amministrazione in quanto, nei giorni successivi al Consiglio Comunale, ci veniva comunicato che per una superficie di circa 5000,00 mq circa il canone di affitto/concessione diritto di superficie sarebbe stato pari a 50 centesimi /€ annui anziché 1€.
Non meno importante era anche la comunicazione della disponibilità ad una valutazione approfondita, da effettuarsi soprattutto nella Commissione Paesaggio, di quelle che saranno le “mitigazioni ambientali” da introdurre nel futuro Progetto del Parco onde ridurre l’impatto visuo/paesistico dell’opera.
Quello sovradescritto è solo uno degli esempi da cui è possibile evincere il nostro impegno, a 360°, nel contribuire alla tutela degli interessi diffusi e collettivi dei cittadini malegnesi.
La crisi e i servizi sociali del Comune
Parliamo di crisi economica. Perché l’ufficio Servizi Sociali di un’Amministrazione Comunale è sicuramente un luogo in cui si palesano molti effetti negativi di questa crisi. Perché molte famiglie della nostra Comunità hanno vissuto e stanno vivendo logorati da questa difficile congiuntura. Perché parlare e condividere le difficoltà ha talvolta un effetto catartico nei confronti dell’impotenza che mi trovo a provare non riuscendo a dare risposte adeguate ai numerosi bisogni sociali emersi. Provo a condividere alcune parole chiave che mi aiutano a dare un senso a questa crisi, tratte dall’esperienza di amministratore (personalmente ho anche la “fortuna” di occuparmi per lavoro di lavoratori in Cassa Integrazione, prendo spunto anche da queste situazioni).
Irrazionalità. Si tratta di una crisi economica difficile da capire e da razionalizzare: non c’è un motivo scatenante per noi comprensibile (si parla di finanza, ma per la maggior parte di noi non significa molto), non c’è una data di scadenza definita (la domanda fatidica che gli addetti ai lavori fanno continuamente: “quando ripartirà l’economia” è più appannaggio degli auspici che degli economisti, ormai). Per l’uomo tutto ciò che non è prevedibile e razionalizzabile crea paura ed ansia: è chiaro come questa situazione sia fortemente logorante per chi ci vive immerso.
Disuguaglianza. Il sistema di tutela dei lavoratori italiano sta (per ora) reggendo, pur con molte sofferenze. I problemi maggiori li stanno vivendo “gli ultimi arrivati” al lavoro, coloro che invece da questo sistema di tutele sono esclusi; principalmente gli stranieri ed i giovani.
Stranieri. È comprensibile che il senso comune dica che in un periodo in cui ci sono poche risorse queste spettino a chi abita da prima un territorio; è pur vero che si tratta di persone ormai radicate nei nostri paesi, ma che non hanno la tutela economica della famiglia allargata e spesso non hanno neppure soldi “da parte”, avendoli investiti nel desiderio di rendere la propria vita e quelle della propria famiglia dignitosa attraverso l’immigrazione in un paese straniero. Cosa si può rispondere ad un padre di famiglia che deve scegliere se restare in Italia, guadagnando meno di ciò che gli serve per sopravvivere, o tornare a casa (usufruendo del sostegno della propria famiglia allargata) sradicando i propri figli da scuola e dagli amici con cui sono cresciuti e sapendo inoltre che nel proprio paese faranno la fame perché non c’è lavoro? Paghiamo anni di politica immigratoria miope, che ha risposto solo ai “mal di pancia” della gente.
Giovani. La generazione di laureati tra i 25 e i 40 anni avrebbe fatto meglio a cercarsi un lavoro subito dopo le medie. Avrebbe probabilmente evitato anni di contratti precari e lunghi periodi di disoccupazione. E’ un paradosso: dovrebbe essere la generazione che progetta il futuro delle nostre comunità, che risponde in prima persona della propria e della altrui esistenza, ed invece sopravvive grazie al sostegno economico (e chi paga spesso decide) della generazione precedente. Chi ha un minimo di capacità di lettura sociologica non può non vedere il rischio di un conflitto tra generazioni; chi fa politica ha l’obbligo di trovare soluzioni. Il sistema di tutele sta reggendo, si diceva, ma mi pare ormai evidente che sia vecchio e foriero di disuguaglianza.
È tempo di redistribuire le tutele, senza pregiudizi ideologici.
Paolo Erba
Calendario appuntamenti 2010
Aprile
Giovedì 15 (Biblioteca)
3° incontro con l’autore. Presentazione del romanzo“Paura oltre la Cisa”
Sabato 24 (Via Sergola-Barberino)
Fiaccolata della Liberazione
Domenica 25 (Breno)
Celebrazione del 25 Aprile Festa della Liberazione
MAGGIO
Domenica 2 (Museo S.Giulia a Brescia)
Visita alla mostra “L’oro degli Inca”
Domenica 9 (Bergamo)
Adunata nazionale degli Alpini
Sabato 15 - Domenica 16
Celebrazioni per il 40° anniv. del gruppo AVIS
Sabato 22 (Chiesa parrocchiale)
“Meditarcantando”, rassegna di Gruppi di animazione liturgica in chiesa.
Domenica 23 (Baita della Società)
Festa del GEM
Sabato 29
Rassegna coristica annuale promossa dal Coro Arca
GIUGNO
da Venerdì 11 a Domenica 13 (P.le Caprani)
Festa Popolare + Gara dei Brusì (13/6)
Lunedì 14 - Domenica 20 - Giovedì 24
Mondiali di calcio in piazza
Giovedì 17 - Domenica 20 (presso l’Oratorio)
Abbracciamondo, festa interculturale
Sabato 26 - Domenica 27
Cronoscalata Malegno-Borno (prove e gara)
* Animazione per i più piccoli al Parco Giochi
LUGLIO Sabato 10 - Domenica 11 (centro storico)
De Gustibus - La festa degli assaggi e aperitivo musicale al Lambich
Sabato 17 (presso l’Oratorio)
Concerto con gli “Inti Illimani” (Abbracciamondo)
Domenica 25 (Loc. Pedena)
Pranzo degli Amici degli Amici + Pellegrinaggio in Adamello col Gruppo Alpini
AGOSTO
Domenica 1
“Cascinando”: camminata per le cascine di Malegno
Sabato 7 - Domenica 8
Gita a Legoland
SETTEMBRE
Venerdì 3 - Sabato 4 - Domenica 5
Festa dell’Oratorio
Sabato 11
Notte Bianca
Sabato 25 - Domenica 26
Gita al Parco Collodi
OTTOBRE
Sabato 2
Raduno 2° Raggruppamento a Darfo
Sabato 30 - Domenica 31
Festa del Gruppo Alpini di Malegno
NOVEMBRE
da Sabato 27 a Domenica 30
Festa patronale di S.Andrea/Fiaccolata Premio Mites Terram Possident (30/11) + Virgo Fidelis - Festa dei Carabinieri (28/11)